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Cultura

Vino e letteratura, binomio vincente: ''Irpinia Madre'' celebra l'oro della nostra terra

Ad Avellino il terzo evento della kermesse “Irpinia Madre Contemporanea” ha richiamato grande interesse di pubblico e dell’imprenditoria di settore

La sede storica della Camera di Commercio di Avellino in piazza Duomo ha ospitato il terzo appuntamento di “Irpinia Madre Contemporanea”. Protagonisti Gaetano Cappelli e i produttori vitivinicoli irpini. La grande partecipazione di pubblico ha favorito la discussione sulle potenzialità economiche e culturali del vino nella terra vitivinicola per eccellenza del Sud Italia fin dai tempi dei Greci.
La prima parte dell’incontro è stata incentrata sull’ultima opera  letteraria  di Gaetano Cappelli, intervistato dal caporedattore de il Mattino di Avellino, Generoso Picone. Il filosofo e scrittore lucano ha presentato “Una medium, due bovary e il mistero di Bocca di Lupo, storia che si svolge all’interno di una tenuta vinicola con un romanziere ingaggiato dal barone e agronomo Ferdinando Canosa perché aiuti la volitiva moglie Finizia a finire il romanzo cui invano lavora da mesi. Nel suo intervento Cappelli ha rievocato anche alcuni passaggi dell’altra sua fatica letteraria sui vini “Storia controversa dell’inarrestabile fortuna dell’aglianico”, testo di straordinario successo di qualche anno fa, con una trama intrigante in un gioco di intrecci tra presente e passato, in cui il vino aglianico diventa il simbolo di una ricercata felicità. 
Nella seconda parte è avvenuto il confronto con i produttori, a cui ha partecipato anche il giornalista Annibale Discepolo, esperto in enologia, che ha evidenziato le preziose risorse vinicole della terra irpina, da cui partire per una crescita ancora più sostenibile. Spunto interessante che arriva in una settimana di riconoscimenti da parte delle guide di settore, che hanno premiato ancora una volta l’Irpinia, l’area geografica più importante della Regione per numero di cantine (150) e per le sue tre denominazioni di punta: Taurasi, Greco di Tufo e Fiano di Avellino. 
Presenti i principali produttori vitivinicoli irpini tra cui Luigi Sarno, cantine del Barone; Roberto Di Meo delle omonime cantine, Antonio Pepe, cantine Bellaria; Pio La Bella, cooperativa le Otto Terre; Ilaria Petitto, cantine Donnachiara; Ferrante Di Somma, cantine Di Marzo; Historia Antiqua, Colli di Castelfranci, Ciro e Rita Picariello e Rosanna Petrozziello, I Favati. In sala anche Teobaldo Acone, presidente Gowine e ambasciatore Città del vino e il preside dell’Istituto agrario di Avellino, professore Pietro Canterini.I produttori hanno illustrato le loro esperienze, gli sforzi per raggiungere i successi, raccontando  il vino fuori dai canoni tradizionali puntando sulle enormi potenzialità culturali del prodotto che può diventare un traino in Italia e all’estero per far conoscere il made in Irpinia nel campo agroalimentare. 

Il Festival proseguirà fino al 28 gennaio 2017 in diversi comuni dell’Irpinia con altri grandi ospiti: Marco Berrini, Nunzio Di Stefano, Lina Sastri, Marcello Sorgi, Mauro Felicori, Maurizio De Giovanni, Simon Gerald Place, Franco Roberti, Peppe Barra.    



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