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Economia

Caro bollette, Cia: ''Agricoltori in difficoltà, chiediamo risorse''

Contro il caro energia, il Governo le istituzioni Regionale e Locali, mettano in campo misure che tengano conto anche delle esigenze specifiche del mondo agricolo e zootecnico, agrituristico e florovivaistico le colture-vivai che necessitano di serre, stalle e strutture, la cui anche minima sussistenza sta facendo lievitare i costi di produzione per effetto di un complessivo aumento delle materie prime, ormai superiore al 50-60%. 
Diversamente la “tempesta energetica” comprometterà semine e produzioni importanti, metterà a repentaglio la catena del valore nelle filiere agroalimentari. Cia-Agricoltori Italiani denucia da tempo che l’impatto del caro energia su famiglie e imprese con le più piccole che rischiano la  chiusura totale con gravi conseguenze per l’economia e per l’ambiente.
Non c’è un settore che si salva, ricorda Cia che da mesi segnala rincari su concimi, gasolio ed energia. Le piccole e medie imprese, secondo dati Eurostat, stanno pagando l’energia elettrica il 75,6% in più e il gas addirittura il 133,5% in più delle grandi. 
La semina dei Cereali-foraggere e, quindi, la produzione del 2022 è in forte discussione per molte aziende perno forte dell’agricoltura Irpina.
Anche per gli agriturismi, aggiunge Cia, il caro bollette rappresenta una scure sulle imprese del settore strette tra necessità di tenuta economica e il rischio di dover aumenta i prezzi di beni e servizi a discapito dei clienti. 
Lavorare solo il sabato e la domenica, per sfruttare le tariffe più basse del weekend introdotte dai fornitori di energia elettrica, non basterà in alcun modo. Servono non solo sgravi per le utenze domestiche, ma vanno anche annullate da subito le aliquote relative agli oneri generali di sistema, applicate anche alle utenze non domestiche per altri usi, con potenza disponibile fino a 50 kW, e in sistema trifase.
“Occorrono più risorse e misure incisive, anche a contrasto dei rischi speculativi -dichiara il presidente di Cia-Agricoltori Italiani Michele Masuccio-. 
Il Governo scongiuri anche i rincari al dettaglio che la filiera non potrebbe in alcun modo sopportare. Bisogna -conclude Masuccio- tenere alta l’attenzione lungo la catena del valore, della trasformazione alla distribuzione, troppo è il gap tra il valore del prodotto in azienda e il costo per il consumatore”.
Non sono più sufficienti i provvedimenti, pur apprezzabili, che il Governo che ha inserito nella legge di Bilancio. Occorre che anche le Istituzioni Regionali e Territoriali diano un segnale, solo cosi riusciamo a sopravvivere per il bene di tutti. Gli agricoltori sono pronti a discutere per cercare soluzioni condivide.

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