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Economia

Caro Energia, Cia Avellino: ''Rischio collasso, via le accise''

Contro il caro energia, il Governo le istituzioni Regionale e Locali, mettano in campo interventi urgenti: in primis, l’eliminazione delle accise sul gasolio, lo sgravio dei contributi e tasse, la ristrutturazione dei debiti, lo sblocco dei fondi per le agroenergie, Misure di breve e medio periodo per permettere alle aziende agricole di fronteggiare gli effetti della guerra russo-ucraina, acuiti dal caro-energia e dal boom delle materie prime, partendo dall’eliminazione dell’Iva sulle accise per il gasolio, fino ad arrivare alla rimodulazione degli obiettivi del Green Deal. 

 Il conflitto in Ucraina sta sconvolgendo quotazioni e mercati e l’economia agricola rischia il cortocircuito, perché le imprese si trovano a lavorare in perdita, con prezzi che non riescono più a coprire i costi di produzione, tra il +120% delle bollette energetiche, il carburante alle stelle e i fertilizzanti praticamente triplicati. Ma l’agricoltura non si può fermare, è un settore strategico perché garantisce il cibo, le aziende devono essere messe nelle condizioni di poter continuare a lavorare. Misure che, secondo CIA Avellino, nel breve periodo devono consistere nell’introduzione di sostegni volti a remunerare le perdite delle imprese agricole in seguito all’aumento dei costi di produzione (misure fiscali, credito d’imposta, fondi ad hoc per la sostenibilità economica delle aziende). In particolare, bisogna: eliminare immediatamente l’Iva sulla parte delle accise per il gasolio, eliminare definitivamente tutti gli oneri di sistema e le addizionali sull’energia elettrica, introdurre la possibilità di consolidare e/o ristrutturare il debito delle imprese agricole (mutui inclusi);  incentivare strumenti assicurativi, in grado di remunerare un’eventuale riduzione dei prezzi pagati agli agricoltori nei prossimi mesi rispetto ai valori attuali; introdurre deroghe e percorsi di semplificazione sia sul fronte delle agroenergie sia su quello del recupero della potenziale produttivo (ad esempio deroghe all’inverdimento Pac); sbloccare con urgenza le risorse del PNRR sulle misure agro-energetiche e attivare immediatamente il programma della comunità energetica; includere gli agricoltori tra i beneficiari del credito d’imposta introdotto nel decreto Sostegni-ter a favore delle imprese energivore; monitorare e garantire un’equa distribuzione del valore aggiunto lungo la filiera agroalimentare, a partire dal rispetto del quadro normativo sulle pratiche sleali; incentivare i consumi di prodotti agroalimentari attraverso interventi di natura fiscale e/o sotto forma di indennizzi a partire dalla fasce più deboli e a rischio della popolazione. Nel medio periodo, invece, CIA Avellino, occorre: agevolare il recupero del potenziale produttivo nazionale sul fronte dei seminativi-cereali e delle proteaginose, favorire nei nuovi programmi d’investimento lo stoccaggio, anche sostenendo attività di ricerca per la sperimentazione di alternative all’utilizzo di materie prime oggi scarse o non disponibili sui mercati di approvvigionamento. Intervenire immediatamente, sul controllo della Fauna selvatica che in alcune aree sono aumentati all’inverosimile e le istituzioni tutte, devono comprendere, una volta per sempre, gli appelli che arrivano da questo vitale comparto, altrimenti non reggiamo afferma la CIA di Avellino e non c’è lo possiamo permettere!.Ovviamente, conclude michele masuccio, presidente cia avellino, questi interventi vanno portati avanti dalle istituzioni seguendo un obiettivo primario, per i cittadini e per le imprese, ovvero adottare in sede diplomatica ogni sforzo e iniziativa necessaria alla cessazione immediata della guerra e agevolare un processo di pace che sia stabile e duraturo.

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