E' la Direzione provinciale delle Entrate di Avellino a definire la prima mediazione tra l'amministrazione finanziaria e un contribuente. Sulla base del numero dei ricorsi presentati nel 2011 (circa 26.000), il nuovo strumento deflattivo nella regione potrà interessare quest'anno circa 18.000 contesti. La mediazione tributaria è applicabile a controversie di valore non superiore a 20.000 euro, relative ad atti impugnabili davanti alle Commissioni tributarie provinciali, emessi dall'Agenzia delle Entrate e notificati dal 2 aprile 2012. Il contribuente ha presentato istanza di mediazione su un avviso di accertamento riguardante il recupero a tassazione di minori costi e il recupero della relativa Iva, proponendo il pagamento integrale dell'Iva contestata, degli interessi e della sanzione amministrativa ridotta nonché il totale riconoscimento in deduzione dal reddito di impresa dei costi recuperati a tassazione. L'Ufficio Legale della Direzione Provinciale irpina, in base alla documentazione presentata, ha ritenuto che le spese oggetto di contestazione potessero essere parzialmente ammesse in deduzione, ai fini della formazione del reddito di impresa. L'accordo di mediazione si è concluso con la conferma dell'Iva dovuta in base all'avviso di accertamento, con la rideterminazione del reddito imponibile, ai fini Irpef, addizionali, Irap e contributi Inps, e la riduzione delle sanzioni al 40%. "La mediazione tributaria - afferma il direttore regionale delle Entrate in Campania, Enrico Sangermano - consente di definire il rapporto con il Fisco in tempi brevi, al massimo entro 90 giorni, con la possibilità di riduzione delle sanzioni irrogate al 40%, senza il pagamento del contributo unificato, da corrispondere in caso di ricorso in Commissione e senza il rischio di condanna al pagamento delle spese insito nelle controversie presso la giustizia tributaria".
Commenta l'articolo