''Il tavolo ministeriale tenutosi a Roma per il rilancio dello stabilimento di Industria Italiana Autobus di Flumeri, conferma la serietà degli impegni del Governo.
L’obiettivo per questo 2019 è quello di produrre in totale 630 autobus facendo rientrare a lavoro nei due stabilimenti di Flumeri e di Bologna tutti i lavoratori, dunque 273 unità a Flumeri e 151 unità a Bologna''. Lo afferma in una nota il deputato Cinquestelle Generoso Maraia.
''La società ha avviato un percorso volto a riportare la produzione dalla Turchia all’Italia. Nei primi sette mesi del 2019, il 20% della produzione è stata svolta in Italia. Questo è sicuramente un dato positivo ed in netta discontinuità con la passata gestione di Del Rosso, dato che ha già consentito di riportare al lavoro presso lo stabilimento di Flumeri ben 116 lavoratori e di attiviare i corsi di formazione. A breve verranno attivate presso Flumeri le rotazioni tra i lavoratori.
Il nuovo Piano industriale mira a rendere Industria italiana Autobus un grande polo industriale italiano dell’autobus. Per realizzare tale obbiettivo, oltre all’internalizzazione della produzione, il piano industriale mira recuperare le capacità di progettazione, sviluppo e produzione nazionale estendendo la gamma dei prodotti verso l’alimentazione elettrica, puntando a commesse estere e adottando politiche di assistenza globale per i clienti, attivando servizi di manutenzione post-vendita.
A tal fine sono già stati avviati dei progetti di formazione degli operai dello stabilimento di Flumeri, di cui è prevista la ristrutturazione anche attraverso un aumento del finanziamento di Invitalia contenuto nel Contratto di Sviluppo. Si sta tentando, infatti, di aumentare l’attuale importa da circa 24 milioni di euro fino alla soglia di 30,8 milioni, così da provvedere oltre alle ristrutturazioni anche alla messa a punto della linea di cataforesi e carpenteria.
La società ha già effettuato gli inviti e richiesto i preventivi per le ristrutturazioni ed Invitalia è in contatto con gli istituti bancari al fine di poter sbloccare le somme necessarie per avviare i lavori. Industia Italiana Autobus, infatti, è occupata a ripristinare le relazioni con il sistema bancario, superando le enormi difficoltà finanziarie ereditate dalla passata gestione.
La società, inoltre, ha individuato un nuovo amministratore delegato, il dott. De Filippis, il quale ha già annunciato che per l’anno in corso si prevede una triplicazione del fatturato rispetto al precedente anno 2018.
Tutte le parti sociali, ed in particolare i sindacati, il sindaco di Flumeri e l’assessore regionale dell’Emilia Romagna, hanno espresso soddisfazione per i risultati raggiunti e per l’impegno concreto profuso nella vertenza.
Si continua tuttavia a registrare la totale assenza della Regione Campania, che ad oggi non ha ancora inteso fare la sua parte per risollevare le sorti dei lavoratori di Flumeri. La Regione Campania, infatti, ha dei fondi da poter destinare alla formazione dei lavoratori. Tali risorse potevano essere utilizzate per contribuire economicamente all’aggiornamento ed ai corsi di formazione degli operai di Flumeri, evitando alla società di doversi accollare per intero tutti i relativi costi''.
Centrella, Industria Italiana Autobus: troppe incertezze sul futuro dell’azienda
«Troppe incertezza gravano sull’Industria Italiana Autobus per lasciar intravedere una prospettiva concreta per il futuro dei lavoratori e dello stabilimento di Flumeri». Ad affermarlo è Giovanni Centrella, coordinatore nazionale della Cisal Metalmeccanici.«L’incontro che si è tenuto a Roma – continua il dirigente del sindacato autonomo – tra l’impresa, le parti sociali ed il governo purtroppo non ha dato i risultati sperati e le risposte attese da tempo non sono ancora venute, a cominciare dalle notizie relative al quarto socio della compagine aziendale, che finora evidentemente non è stato individuato. Non si è registrata, poi, nessuna indicazione dei vertici dell’IIA sull’inizio dei lavori di ristrutturazione dello stabilimento irpino, premessa necessaria al rilancio produttivo dello stabilimento. In queste condizioni, dunque, diventa difficile, se non improbabile imprimere una svolta alla situazione. Ciò nonostante, non ci sfuggono le poche novità positive emerse dalla riunione ed in particolare l’avvio del rientro della produzione dalla Turchia e la richiesta ad Invitalia di incrementare gli investimenti destinati a Flumeri. In definitiva, non possiamo che constatare le molte nebulosità presenti in questa vertenza e gli esigui segnali incoraggianti per rassicurarci sul futuro dei lavoratori».«E’ quanto mai necessario – conclude Centrella – da parte dell’azienda fare definitivamente chiarezza sulla strategia che si intende mettere in campo, senza ulteriori rinvii che rischierebbero di compromettere il percorso. Non ci stancheremo però di insistere anche sull’esigenza di affrontare il nodo delle commesse e della difficoltà ad aggiudicarsi gare di appalto (e a soddisfarle), legate ai costi di produzione. Un punto decisivo, sul quale è necessario un intervento diretto del governo».
Industria Italiana Autobus. Fiom, piano industriale rispettato ma implementare produzione
“Sì è svolto oggi un importante incontro al Mise sulla verifica del piano di reindustrializzazione degli stabilimenti di Bologna e Flumeri di Industria Italiana Autobus che occupa circa 450 lavoratori. Molte le aspettative delle delegazioni a seguito delle assemblee tenute in entrambi gli stabilimenti, visto il permanere di una situazione di incertezza sulla realizzazione di un polo industriale pubblico di produzione di autobus. La presentazione dell'amministratore delegato e del vice capo di gabinetto del ministero hanno fornito elementi utili a chiarire molti dei problemi ma rimane aperto il principale della ricapitalizzazione e della definizione della compagine proprietaria definitiva con l’ingresso di un ulteriore partner industriale. Il completamento del processo di costruzione del polo di produzione di autobus italiano è un obiettivo che rimane aperto, quindi la ricerca di un soggetto industriale che completi con 9 milioni di euro la definizione della proprietà non è conclusa. La proprietà ha chiarito, su nostra richiesta, che questo non pregiudicherà in alcun modo la realizzazione del piano industriale e occupazionale e che sono garantite le risorse finanziarie utili a completare gli interventi a partire dalla ricerca e sviluppo e importante la manutenzione e i servizi post vendita. La Fiom ritiene inoltre importante l’implementazione del confronto con l’azienda per un monitoraggio costante sulla ricerca della partnership industriale, che deve essere individuata in tempi brevi per colmare il gap esistente. Il Ministero ha assicurato che l'attuazione del piano industriale proseguirà con la presenza di Invitalia e Leonardo almeno finché non verrà completata la procedura di individuazione del socio privato.La solidità della proprietà e la condizione finanziaria, sono i presupposti per il rilancio del progetto di Industria Italiana Autobus: è chiaro che rispetto alla gestione precedente c’è una credibilità e disponibilità al confronto che abbiamo chiesto si concretizzi negli stabilimenti affrontando i problemi sulle condizioni di lavoro che devono essere messe al centro del confronto e affrontate. Per la delegazione della Fiom sono necessari interventi sugli impianti e sulla condizione di lavoro utili a garantire l'assoluta sicurezza in stabilimento. L’azienda ha confermato un piano di interventi per 30 milioni presentato a Invitalia per lo stabilimento di Flumeri mentre la Fiom oltre chiedere un programma di verifiche sui lavori nello stabilimento avellinese, ha chiesto interventi sullo stabilimento di Bologna.La Fiom ha inoltre chiesto di investire sui lavoratori in produzione, ricerca e sviluppo e nel commerciale per rendere solido il percorso di rilancio a partire dalla produzione di autobus elettrici oltre che per le motorizzazioni già presenti nelle produzioni come il metano liquido, metano e diesel. E’ necessario che sia a Bologna che a Flumeri siano implementati gli occupati, visto che l’azienda ha chiarito, su nostra richiesta, che non si utilizzerà la cassa integrazione in Emilia Romagna e cesserà alla fine dell'anno ad Avellino.Il piano di produzione che è stato presentato nell’incontro precedente è stato rispettato: infatti la percentuale di autobus prodotti in Italia rispetto all’anno scorso è passata dal 15% al 25%, ma è necessario implementare la produzione complessiva negli stabilimenti italiani.La Fiom terrà le assemblee negli stabilimenti per condividere con le lavoratrici ed i lavoratori le difficoltà di questo confronto che continuerà nei prossimi giorni sia a livello aziendale che nazionale. La Fiom ritiene necessario a settembre tenere un nuovo incontro in sede ministeriale per verificare la situazione produttiva, occupazionale, societaria ed economica”.
Lo dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive, Samuele Lodi, segretario generale Fiom-Cgil Emilia Romagna, e Giuseppe Morsa, segretario generale Fiom-Cgil Avellino.
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