E’ stato presentato, presso la “Sala Voltata” del Carcere Borbonico di Avellino, lo studio condotto dal Gal Irpinia sull’impresa femminile nell’Ufita e nel Terminio. Al centro dell’incontro, la definizione del Marchio di impresa al femminile. “Il Marchio Brif – spiega Vanni Chieffo, Presidente del Gruppo di Azione Locale Irpinia – è una delle azioni, nell’ambito del progetto del Gal finanziato dall’Unione Europea, che vede in primo piano giovani e donne. Dallo studio, è emersa l’istituzione del Bollino Rosa Imprese al Femminile Agorà delle Donne e la creazione di un club rosa che le metta insieme in una rete di servizi. Il Gal si fa promotore dei finanziamenti necessari.”
Le aziende insomma non verranno lasciate da sole. La strategia fondamentale è la messa in rete, la creazione di un sistema per operare insieme, aspirando ai mercati esteri. Già sono 50 le aziende che hanno scelto questa strada. Si vuole favorire inoltre una cultura di pari opportunità, coinvolgendo ancor di più la schiera femminile nel settore economico-produttivo, dell’agricoltura multifunzionale e del turismo. Fanno ben sperare anche gli ultimi dati della Coldiretti sulle imprese “in rosa”: in Campania più di un terzo delle aziende agricole ha un capo donna, per un totale di oltre 25mila attività. Nell'arco di poco più di 10 anni, le imprese a conduzione femminile sono passate dal 34,8% al 37,6%, numeri di gran lunga superiori alla media nazionale pari al 29%.
“C’è comunque da sempre nella filosofia del Gal – conclude il Presidente Chieffo - una spinta preponderante verso i giovani e le donne. L’ostacolo che spesso si incontra è la mancanza di comunicazione con l’esterno; la difficoltà ad uscire fuori Regione ed avere la promozione delle aziende, perché queste spesso non riescono a sostenere le spese”.
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