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Economia

Irisbus, fronte diviso. Rabbia operaia: ''Quanti hanno ancora voglia di lottare?''

Assemblea a Flumeri con il leader Cgil Enzo Masini. Critiche ai sindacati assenti

Duro attacco ai sindacati e ai colleghi non presenti. A prendersi la strigliata dei lavoratori la Fiom Nazionale, unica sigla che ha partecipato all’assemblea Irisbus a Portobello. Ma il leader Enzo Masini ascolta lo sfogo, le paure di chi teme che entro il 15 ottobre sarà tutto finito. “E’ l’ultima data utile, dopo di ciò la barca affonderà con tutti. Non possiamo continuare a mobilitarci per iniziative in Valle Ufita, il nostro obiettivo è Roma. Quante persone vogliono ancora lottare?”. Così Nicola Palmarozza del gruppo di Resistenza Operaia. L’appello all’unione arriva anche da Dario Meninno: “Quanto fatto finora, è stato solo il primo tempo. Dobbiamo risvegliarci dal torpore, e non dobbiamo rompere il fronte”. Dal responsabile nazionale Lavoro di Fiom si può lavorare a costruire insieme un percorso da intraprendere: “La vicenda Irisbus ha dell’assurdo, dobbiamo stare in campana. Aspettare ancora, procurerà dei danni. Dobbiamo accendere i riflettori nazionali e costringere il Governo a istituire un tavolo di trattative che finora non c’è. Devono rispettare l’accordo del 16 gennaio 2012. Per costruire autobus, però. Altri ragionamenti non si poggiano su basi concrete”.

Ed ecco il comunicato diffuso dopo l’assemblea dal comitato di Resistenza Operaia:
“In merito all’assemblea del 16/maggio tenutasi a Portobello,ci sentiamo in dovere di esprimere alcune considerazioni.
Dopo mesi di lotta,sia davanti allo stabilimento di Valle Ufita,sia in tutti i luoghi che siamo riusciti ad inventarci,registriamo ancora clamorose assenze e soprattutto nessun cambio di rotta.
Innanzitutto diciamo a chiare lettere che non possiamo più sopportare l’assenza e il mancato interessamento della gran parte di lavoratori che come noi percepiscono gli stessi euro di cassa integrazione, lavoratori che come noi dal 15 ottobre non avranno più nulla per cui lottare.
A questi lavoratori lanciamo un monito e un appello a non abdicare alle proprie responsabilità,a non delegare ad altri la ricerca della risoluzione di un problema che ci vede tutti attori protagonisti.
Registriamo in oltre ancora oggi l’incertezza dei sindaci che, nonostante vivano sulla propria pelle il dramma di una intera comunità, ancora non riescono ad entrare nell’ottica che devono porsi a capo, non al fianco, di azioni continue forti e coraggiose per salvare non solo la Irisbus, ma l’intera Irpinia.
Profondamente deludente e stata l’assenza di alcuni sindacati provinciali (Cisl-Uil-Fismic),a questi ultimi chiediamo un passo in avanti verso i lavoratori,ma soprattutto chiediamo di chiarire e spiegare la loro posizione su questa drammatica vertenza perché siamo convinti che all’unità si può giungere solo con un confronto veritiero e franco.
Contemporaneamente dobbiamo anche dire che questa volta condividiamo in pieno le preoccupazioni e le proposte lanciate da Masini della Fiom-Cgil.
Anche noi infatti pensiamo che il tempo trascorre inesorabile e ci avviciniamo sempre più alla fine, per cui non c’è più un minuto da perdere:bisogna lottare e mettere in campo azioni che costringano il Governo a dare una risposta sulla questione del piano autobus che serve all’intero Paese e non solo a Valle Ufita.
Ai più scettici diciamo che siamo consapevoli delle difficoltà e dei timori di gente che non è abituata geneticamente alla lotta,ma insieme possiamo trovare il coraggio necessario che ci porterà al riscatto e forse anche alla vittoria.
…e la lotta continua’’
 

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