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Economia

La Campania e l'export: segno negativo ma l'agroalimentare ci salva

Crolla anche il settore delle esportazioni. Tonfo per il Sud, ma la Campania resta (quasi) in piedi

agroalimentare

La crisi persiste e questo è ormai scontato. Non è forse scontato che almeno per la Campania, c'è un piccolo spiraglio di luce che arriva dal settore dell’export. Questa volta non ci tocca la maglia nera, perché nonostante il segno meno ci sia, la Campania si salva rispetto alla altre regioni del sud dove si registra un calo totale del 6%. Al crollo nazionale, si sottrae solo il Nord-Ovest del Paese (unica area che registra il segno + nelle esportazioni). Sostanzialmente i dati dell’Istat, ci raccontano un’Italia divisa in due: reggono, seppur con qualche sofferenza, le esportazioni al Nord e al centro, crollano al sud. Ma la Campania regge grazie all’agroalimentare e al settore tessile. E’ da qui insomma che arriva una forte spinta. Sono soprattutto i Paesi asiatici a richiedere prodotti campani. La Cina per ora è il punto di riferimento. La promozione all’estero, non compensa certo le lacune interne e non può da solo permettere la risalita degli altri settori. La Campania, escluso l’export, registra segni negativi ovunque. Sembra essere anzi la più penalizzata tra le regioni meridionali. I numeri registrati dall’Istat sono eloquenti: la recessione è drammatica. Certo, anche il settore dell’esportazione ha frenato rispetto agli scorsi 4 anni, durante i quali la crescita è stata continua, ma un calo dell’1,9 di questi tempi è minimo, soprattutto se paragonato al resto del meridione.

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