La Campania nella morsa dell’usura. Il rischio del ricorso agli strozzini nella nostra regione è pari al 169,2 % (quasi il 70 per cento in più della media nazionale). E’ una delle drammatiche conseguenze della crisi e della stretta creditizia delle banche. Imprenditori e lavoratori per ottenere liquidità sono costretti a ricorrere alla malavita. Il dato, sconvolgente, è contenuto nell’ultimo dossier presentato dalla Cisl sullo stato dell’economia. Come se non bastasse, al rischio usura, vanno ad aggiungersi i numeri sulla disoccupazione. In Campania coloro che sono senza lavoro superano il 24%. Ad Avellino siamo al 17,3 per cento, mentre quella giovanile ha superato abbondantemente il 58%.
Nel Sannio, invece, i disoccupati sono il 17%.
La crisi colpisce su più fronti. Se diminuisce la Cassa integrazione non è perché si lavora, bensì perché si avviano le procedure di mobilità. L’unica buona notizia è l’apertura del bando sulle aree di crisi il prossimo 21 febbraio. Si tratta di 20 milioni di euro destinati all’Irpinia con l’obiettivo di reinserire nel ciclo produttivo i lavoratori in difficoltà. Dal segretario Melchionna arriva una dura accusa alla politica sul prepensionamento degli ex operai dell’Isochimica. Si è detto che la legge è stata bocciata per mancanza di copertura di finanziarie, la verità è che i partiti hanno litigato su doveva assumersi la paternità dell’iniziativa.
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