Quale sviluppo per l’Irpinia. Cgil e Uil illustrano le loro proposte per le politiche di coesione 2014-2020. Al carcere Borbonico la discussione tra sigle sindacali, amministratori e operatori del settore. Per tornare a crescere è fondamentale intercettare le risorse dei fondi strutturali e d’investimento europei, con progetti che più e meglio di prima dovranno essere orientati ai risultati e non alla sola spesa. Dunque puntare sulla qualità, valorizzando le specificità dei territori.
Per Cgil e Uil quattro sono le linee di intervento sulle quali concentrati progetti e risorse: lavoro e innovazione, ambiente, qualità della vita, istruzione e formazione.
Qualche perplessità viene espressa sul progetto pilota Alta Irpinia: deve essere un esperimento che possa fare da modello per gli altri e non rimanere un caso isolato.
All’iniziativa non ha partecipato la Cisl, da tempo ormai l’unità sindacale è in crisi ed anche in Irpinia i rapporti si sono deteriorati, anche se Simeone preferisce tenere bassi i toni della polemiche.
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