Primi bilanci di vendite natalizie da parte dei commercianti irpini nell’ambito delle festività natalizie. I dati non sono affatto confortanti: quasi tutti i comuni irpini, anche quest’anno hanno risentito della crisi. Ad aumentare il trend negativo degli acquisti, la scure della tassa IMU che ha svuotato i portafogli della gente. Gli acquisti natalizi non hanno contribuito a risollevare le sorti del commercio. Non sono bastate neanche le tante iniziative messe in campo nei vari paesi per attirare le vendite, né è servito l’anticipo dei saldi. Anche nei grossi centri commerciali si è avvertito il vento di crisi che sta investendo l’intera penisola. Ad ingigantire il problema, l’inerzia e l’indifferenza di alcune amministrazioni comunali che non riescono a dialogare con i commercianti per rilanciare l’economia locale. Ad Ariano come a Grottaminarda, Mirabella, Sturno, Flumeri, Fontanarosa, i guadagni sono precipitati vertiginosamente, con un calo di oltre il 40%. Male il settore dell’abbigliamento; calano anche i tradizionali acquisti alimentari natalizi: il costo del pesce è arrivato alle stelle; male profumeria e pelletteria. Restano ancora saldi gli acquisti di giocattoli per i bambini e dei fuochi pirotecnici per i quali non bastano le solite raccomandazioni e i soliti sequestri da parte delle forze dell’ordine. Oreste La Stella, presidente della Confcommercio, critica l’abusivismo che continua a resistere, nonostante i controlli e le denunce, danneggiando notevolmente gli esercizi commerciali. Insomma, in Irpinia, non si prospetta un anno positivo per il commercio. Bisognerà trovare un modo per rilanciarlo, con l’impiego di tutte le forze sociali e politiche.