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Alta Capacità, sindacati chiedono un tavolo: la stazione in Valle Ufita non si tocca

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Il decreto sblocca Italia va cambiato subito. CGIL, CISL, UIL affermano che almeno per la parte che prevede la nomina dell’Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato S.p.A. quale Commissario per la realizzazione delle opere relative alla tratta ferroviaria Napoli – Bari, i Parlamentari possono e devono farlo o almeno possono provarci.
Se nel decreto è espressamente previsto, non la possibilità, ma l’imperativo di rielaborazione dei progetti vuol dire che non sarà l’attenzione a bloccare quello che si annuncia come un altro scippo dopo
festanti e pomposi annunci.
“Al fine di ridurre i costi i tempi di realizzazione dell’opera, con particolare riferimento alla tratta appenninica Apice-Orsara, il Commissario rielabora i progetti anche già approvati ma non ancora appaltati”questo dice inequivocabilmente il testo con presupposti e finalità più che chiari.
Con l’obiettivo di riduzione dei costi e dei tempi, si ritorna nelle braccia delle Ferrovie che dovrebbero sulla base della convenienza d’impresa, stabilire l’efficacia del progetto, siamo quindi di nuovo al punto di partenza, non si persegue l’interesse generale, né lo sviluppo di un territorio, ma i freddi numeri di un’azienda pubblica che non può perseguire interesse generale visto anche che la sua società ”Trenitalia” che dovrebbe operare sulla tratta Napoli Bari, ha già
un consistente livello d’indebitamento, pari a circa 6,2 miliardi di euro.
L’abbandono d’interi territori come quello Irpino, il concentramento esclusivo sull’Alta Velocità, la riduzione scandalosa di Cargo per il trasposto Merci, non costituiscono il giusto viatico per affidare alle Ferrovie dello Stato alcuna valutazione circa l’interesse pubblico per la realizzazione di un’opera come quella che speravamo definitivamente approvata.
Il progetto che prevede la stazione in valle Ufita ha motivo di esistere perché traguarda obiettivi di crescita e sviluppo di un intero territorio al servizio del mezzogiorno d’Italia, non può fare i conti con la percorrenza e i livelli di servizio realizzabili da Trenitalia, l’Alta Capacità in Irpinia può costituire un occasione che non può valutare un’azienda che deve guardarsi dai suoi stessi debiti .
Riportare la funzione di FS ad operatore per la realizzazione dell’opera tramite Italfer, affidando poteri speciali per l’ accelerazione delle prassi può avere un senso, se ogni decisone ritorna alla politica senza scorciatoie,. Per tali ragioni CGIL, CISL, UIL chiedono formalmente all’Ente Provincia di farsi carico di un incontro tra le OOSS e i Parlamentari Irpini non solo per condividere le preoccupazioni ma soprattutto per provare ad emendare il testo del Decreto Legge per riportare sul corretto tracciato questo Treno che qualcuno vuole far per forza deragliare.

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