La prossima programmazione dei fondi europei 2014-2020 è vicina. Ottenere una parte di quei finanziamenti è fondamentale per lo sviluppo di un’area interna come l’irpinia. Ma la partita non puo’ essere giocata in solitudine da comuni che si muovono in modo frammentato, disordinato e autonomo. Serve uno strumento che metta insieme, e a sistema, le migliori energie allo scopo di attrarre finanziamenti su progetti di qualità. Per centrare questo traguardo il comune di Avellino, con l’assessore al Piano Strategico Paolo Ricci, ha pensato di dare vita ad un’area vasta che superi i tradizionali comuni dell’hinterland avellinese e coinvolga i centri tutta la provincia. Tanto che al seminario tenuto presso la chiesa del Carmine, l’ultimo di una lunga serie, si sono presentati sindaci di paesi distanti chilometri dal capoluogo. Dunque per area vasta non s’intende solo la collaborazione con Mercogliano o Atripalda, che pure è prevista, ma una intesa con centri che arrivano fino all’Alta Irpinia e alla Valle Caudina: ‘’Abbiamo un grande territorio con grandi problemi’’, esordisce Paolo Foti. ‘’Insieme potremmo dare risposte migliori e presentarci con proposte condivise dinanzi all’Unione europea. Abbiamo necessità di mettere in campo una progettazione in linea con le vere necessità dei nostri comuni’’. Il progetto è ambizioso, soprattutto alla luce di quanto accaduto al Piano di Zona. Difficile fare rete con decine di comuni quando poi si litiga anche nello stesso Ambito e persino in materia di servizi sociali. Il rischio è che alla fine prevalga il campanilismo ed ogni comunità si chiuda a riccio. Da qui l’appello alla collaborazione di Foti. Invito recepito dai sindaci presenti, in particolare da Rosanna Repole, primo cittadino di Sant’Angelo dei Lombardi, per il quale i confini vanno superati, per fare massa critica e ottenere risultati bisogna unirsi e Avellino, in quanto capoluogo, deve essere alla testa di questo processo.
Commenta l'articolo