Torna a riunirsi il Consiglio comunale di Avellino, non accadeva da più di due mesi. Causa pandemia, l'assise si è svolta in streaming. All'ordine del giorno, il dibattito su come il capoluogo ha affrontato l'emergenza Covid. E non sono mancate polemiche e stoccate tra schieramenti. In apertura il sindaco Festa ha rivendicato il modello Avellino, in Campania e in Italia. Dall’analisi epidemiologica dei test rapidi a Campo Genova, agli aiuti ''strappati'' alla Regione con il Piano di Zona; dal piano per il commercio - dove annuncia un bando per contributi - fino all’impegno sul bilancio. In qualche passaggio Festa attacca Asl e Regione: «In Irpinia il virus è stato individuato in molti casi troppo tardi e c’è stata un’ospedalizzazione tardiva». Meritano «una riflessione», aggiunge, pure i tempi di apertura della palazzina Covid al «Moscati»». E a chi lo critica dai banchi dell'opposizione replica: ''E’ evidente che alcuni non hanno ancora digerito la campagna elettorale''.
Diametralmente opposta la lettura di Cipriano, principale antagonista: ''In Irpinia abbiamo 472 infetti su 400.000 abitanti, ovvero lo 0,1 per cento. Questo grazie agli avellinesi e al governatore De Luca, unico protagonista''. Il capogruppo di «MaiPiù» dice no «al buonismo» e va all’attacco: ''Il sindaco ha litigato con tutti, a partire da De Luca, e l’unico modello è stato quello dell’uomo solo al comando''. Accuse arrivano da più fronti, Dino Preziosi, ad esempio, ritiene ''assolutamente latitante la programmazio-ne per la fase due''. La maggioranza invece fa quadrato intorno al sindaco ribadendo il ''pieno sostegno all'amministrazione''.
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