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Politica

Comuni e Province chiedono di posticipare i termini per l'approvazione dei bilanci di previsione

La recrudescenza dell’emergenza epidemiologica del primo trimestre 2021, il piano vaccinale in corso e le numerose scadenze contabili accumulatesi in questo periodo, a fronte di un quadro economico-finanziario in continuo mutamento, stanno determinando una situazione di notevole criticità che allarma i Comuni, soprattutto quelli del Mezzogiorno già alle prese con storiche fragilità.

Nella sede di ANCI Campania il Presidente dell’Associazione e Sindaco di Caserta, avv. Carlo Marino, ha incontrato oggi il deputato del Pd on. Piero De Luca e il Presidente della Provincia di Avellino, e sindaco di Avella, Domenico Biancardi, Presidente Upi Campania. Tutti e tre hanno manifestato forte e comune preoccupazione per l’imminente scadenza dell’approvazione dei bilancio di previsione dei Comuni 2021-2023, attualmente fissata al 31 marzo 2021. Una data che, se mantenuta, renderebbe impossibile per molti enti locali pervenire a una formulazione corretta delle previsioni concernenti le entrate tributarie e patrimoniali.


Una situazione che, senza l’intervento concertante del Ministero dell’Interno e del Ministero dell’Economia come già chiesto da Anci Campania in una precedente nota dell’8 marzo 2021, si scaricherebbe immediatamente sui servizi ai cittadini rendendo ancora più acuta la condizione delle comunità amministrate.  

«Continuiamo a ritenere quanto mai opportuno un intervento di indirizzo circa i ristori per famiglie e operatori commerciali e le previsioni di entrata per i Comuni. Altrimenti c’è il rischio che l’incertezza si debba tradurre in previsioni di taglio dei servizi - hanno detto all’unisono Biancardi, De Luca e Marino -.  Appare dunque opportuno che gli enti locali possano disporre di un ulteriore intervallo temporale, almeno fino al 30 giugno 2021, per assicurare il rispetto dei principi contabili che sovrintendono alla determinazione delle previsioni». 
Uno slittamento che, come è evidente, non scaturisce da neghittosità dei Comuni, quanto piuttosto dall’incertezza delle risorse stanziate, dalle linee di finanziamento adottate, e dall’impatto della crisi Covid che rende difficile per i Comuni affrontare le complessità tecniche dei bilanci di previsione, anche in seguito al rallentamento dell’operatività degli uffici per lo smart working. L’impegno è ora di trasferire nelle sedi opportune – Parlamento, Consiglio Nazionale Anci e Upi Nazionale – i punti salienti di una richiesta che potrebbe consentire ai responsabili finanziari degli enti locali di controllare la tenuta degli equilibri contabili e a molti Comuni di scongiurare l’inevitabile default.

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