“L’intervento a gamba tesa di Rosy Bindi, a meno di quarant’otto ore dall’apertura dei seggi in Campania, costituisce una grave interferenza nella vita democratica. La candidabilità e l’eleggibilità dei consiglieri e del Presidente sono stabilite dalla legge e non dalle istruttorie, prive delle garanzie del contraddittorio, della Commissione Parlamentare Antimafia che, travalicando i propri poteri e con un tempismo molto sospetto, introduce la nuova figura degli “impresentabili”. La cultura del garantismo, evidentemente, non appartiene alla Bindi ma è nel DNA del Partito Democratico, rispettoso della legge ed al tempo stesso custode dei valori costituzionali oggi calpestati”. Così in una nota Umberto Del Basso De Caro, sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
DI SEGUITO LA NOTA DI SERGIO NAPPI:
“Posso dimostrare con assoluta trasparenza di non essere nelle condizioni per essere indicato in qualsiasi elenco redatto dalla Commissione presieduta dall’onorevole Bindi, della quale, tuttavia, rispetto l’operato.” Così Sergio Nappi, consigliere regionale candidato nella Lista Caldoro Presidente.
“La mia prima reazione alla notizia della presenza del mio nome nell’elenco dei cosiddetti impresentabili – aggiunge Nappi - è stata dettata dalla rabbia che deriva dalla consapevolezza di aver subìto un’ingiustizia. La vicenda che mi ha visto coinvolto, infatti, è singolare: la semplice rimozione di tre assessori, prerogativa che la legge assegna ai sindaci, è stata considerata perseguibile dal Tribunale di Avellino. Tuttavia, avendo fiducia nell’operato della magistratura, so che tutto si chiarirà quanto prima.” “Sono certo, inoltre, che presto anche la Commissione presieduta dall’on. Bindi dovrà prendere atto che la mia inclusione nella lista dei cosiddetti impresentabili è ingiusta e ingiustificata”, chiude Nappi.
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