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Liste di non residenti, il sindaco di Cairano scrive a Piantedosi

È accaduto ancora. Come ogni tornata elettorale, nel giorno della presentazione delle liste, spuntano compagini formate da perfetti sconosciuti. Si tratta di forestieri che abitano a centinaia di km dall’Irpinia, quasi sempre appartenenti alle forze dell’Ordine, che vogliono sfruttare il congedo di 30 giorni riservato a chi indossa una divisa. Ne è esempio quanto accaduto in tre comuni irpini: Rocca San Felice, Cairano e Greci. Per i primi due, le liste di forestieri presentate sono state addirittura tre, mentre per Greci una soltanto. Da qui la lettera del sindaco uscente di Cairano, che si è presentato per la sfida elettorale del 2023. Luigi D’Angelis scrive al Ministro Dell’Interno Matteo Piantedosi.

«Mi preme segnalarle una grave anomalia. Si tratta della presenza di ben tre liste, oltre le due “locali”, che fanno riferimento a persone appartenenti alle Forze dell’Ordine, tutte residenti fuori provincia o addirittura fuori regione. Nessuna questione, ovviamente, sul diritto di questi cittadini a potersi candidare in un Comune della Repubblica, ma ritengo che questa azione rappresenti un modus operandi che offende le istituzioni, l’Arma di appartenenza e tutti quegli operatori delle Forze dell’Ordine che fanno il loro lavoro con serietà ed onestà. E’ del tutto evidente che questi personaggi non hanno nessun legame o interesse col luogo dove si vota, ma la corsa alle candidature avviene col solo scopo di usufruire dei previsti 30 giorni di aspettativa retribuita. Certamente non vedremo nessuno di loro fare campagna elettorale nel paese, essendo residenti a centinaia di km di distanza e, oggettivamente, interessati ad altro. Non entro nel merito della valutazione della norma, ma ritengo grave e fortemente turbativa la loro presenza in paesi così piccoli (275 abitanti) dove siamo stati costretti, in tutta fretta, a presentare una seconda lista “locale” per evitare che questi candidati “particolari” ottenessero anche tre consiglieri di minoranza. Non le sfugge, signor Ministro, la gravità della situazione rispetto sia allo screditamento delle istituzioni, sia alla alterazione della corretta e serena partecipazione democratica al rinnovo del consiglio comunale e, infine, al principio di libera scelta dei propri rappresentanti politici. Questo fenomeno in provincia di Avellino si è manifestato anche nei Comuni di Rocca San Felice (tre liste esterne) e di Greci, ma mi risulta anche nel beneventano (ad Arpaise ci sono ben sei liste di questa origine)»

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