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Moscati, Nappi incontra Rosato: necessaria deroga al piano di rientro

Ospedale moscati

Il consigliere regionale del Gruppo Caldoro, Sergio Nappi, ha fatto visita stamani al Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Avellino, Giuseppe Rosato.  Nappi, pur dicendosi già a conoscenza della condizione di difficoltà nella quale versa il nosocomio, ha voluto denunciare pubblicamente e alla presenza del Direttore Generale, la grave carenza di personale  nel pronto soccorso e in molte delle aree chirurgiche dell’ospedale. “L’organico infermieristico – ha affermato Nappi – è in deficit di tantissime unità; una condizione che mette a dura prova il complessivo funzionamento dell’intera struttura.”
“Purtroppo – ha spiegato l’esponente caldoriano - ci troviamo dinanzi al muro di gomma dell’esiguità delle risorse disponibili e della obbligatorietà del rigore che ci viene dal commissariamento della struttura sanitaria regionale; una condizione – ha aggiunto - determinata dalla voragine di debiti ereditata dalle gestioni del passato: nel 2009 – rileva Nappi - lo sforamento era all’incirca di 800 milioni di euro. Nel 2012 siamo arrivati a 150. Quest’anno dovremmo arrivare all’azzeramento che ci dovrebbe consentire di uscire dal commissariamento e al Consiglio regionale di riappropriarsi delle competenze ora assegnate alla struttura commissariale. Nel frattempo – dice ancora Nappi - noi continueremo a svolgere il nostro lavoro, vigilando sulle decisioni adottate dalla struttura commissariale.” Nappi ha fatto sapere, inoltre, di essersi messo in contatto con il sub commissario Morlacco per ribadirgli le condizioni nelle quali versa la Città Ospedaliera di Avellino.  “Nel momento in cui si chiudono gli ospedali ‘periferici’, come quello di Bisaccia e di Sant’Angelo, – ha sottolineato - occorre potenziare la struttura di riferimento. Il Moscati, divenuto centro di eccellenza, accoglie pazienti provenienti non solo dall’Irpinia, ma anche dalle altre 4 province campane e persino da fuori regione. E’ evidente – chiude Nappi – che la struttura commissariale debba tenere conto di questa particolare condizione e debba derogare al piano di rientro consentendo al management di procedere all’assunzione di quel personale necessario a gestire la struttura in maniera adeguata.”

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