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Petracca, Bongo, Della Croce (Udc): "Ad Ariano esperienza al capolinea''. La nota del Psi

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“La decisione di Antonio Mainiero di rassegnare le dimissioni dalla carica di sindaco di Ariano Irpino rappresenta null’altro che un epilogo prevedibile e comunque tardivo”. E’ questo il commento di Maurizio Petracca, segretario provinciale dell’Unione di Centro di Avellino, di Federico Bongo e di Antonio Della Croce, consiglieri comunali dell’Unione di Centro di Ariano Irpino. 
“Come già abbiamo avuto modo di dire nel giugno del 2011 – continua la nota - quando cioè nella maggioranza che sosteneva il sindaco Mainiero si diedero vita a movimenti di tipo trasformistico, anche adesso l’Unione di Centro agisce in coerenza, rilevando, oggi come allora, che, di fronte al mancato rispetto degli accordi programmatici e della volontà degli elettori, non si può far altro che prendere atto di un’esperienza arrivata al capolinea”. “La sensazione che cogliamo – si legge ancora – è che il sindaco Mainiero abbia deciso di rassegnare le dimissioni non tanto perché ha acquisito consapevolezza del fallimento di un’esperienza quanto perché è crollato dinanzi alla fatica di tenere insieme una maggioranza che non esiste. Tutto questo conferma la nostra indicazione del 2011 e che oggi ci porta a dire come, venuto meno il patto con gli elettori, la prospettiva amministrativa rappresentata da Mainiero sia tramontata”. 
LA NOTA DEI SOCIALISTI
Dal segretario della sezione arianese, Pasquale Moscatelli, e dal  segretario provinciale del Psi, Marco Riccio, riceviamo e pubblichiamo:
''Da tempo i socialisti arianesi sostenevano che l’unica soluzione alla crisi amministrativa fosse nelle dimissioni del sindaco Mainiero. In più occasioni le abbaiamo chieste ritenendo che la città non potesse ulteriormente sopportare i rimpasti, i ribaltoni, le accuse velenose che in tre anni avevano portato a due giunte e vari rimpasti.
La presa d’atto in Consiglio Comunale della impossibilità di dare una qualunque risposta ai problemi della città se non con le proprie dimissioni è stato, quindi, l’epilogo obbligato di una esperienza politica totalmente negativa per la nostra città. 
Alla fine, per bocca dello stesso sindaco dimissionario, è stata riconosciuta l’impossibilità di dare risposte ai numerosi problemi di Ariano ed, in particolare, a quelli delle fasce più deboli della popolazione.
Almeno in questo siamo d’accordo: le problematiche vere e drammatiche della gente sono al di sopra di qualunque pantomima politica e, a parere dei socialisti, quella parte dell’intervento del sindaco, se sincera, merita rispetto.
Meno sincere appaiono, invece, le innumerevoli esternazioni di solidarietà che gli pervengono da esponenti della dissolta maggioranza. In questi giorni vecchi e nuovi giovani senza idee, comitati per il “bene comune”, fustigatori di doppiogiochisti si affannano a manifestare il proprio incondizionato sostegno al sindaco. Eppure ciascuno di loro rappresenta un pezzo di quella fallimentare pantomima a cui abbiamo assistito fin dalla presentazione delle liste elettorali. Prima si è carpita la buona fede degli esclusi dalla competizione elettorale per assicurarsi il loro appoggio. Poi, quando i tempi sono stati maturi, ecco la loro estromissione e, con buona pace di quanti oggi fustigano i doppiogiochisti, si sono accolti a braccia aperte pezzi delle opposizioni. Poi sono arrivati i rimpasti, le gravissime denunce degli assessori, le loro dimissioni, le pesanti accuse di consiglieri verso assessori, le dimissioni del Presidente del Consiglio. Intanto, ci venivano tagliate le corse  degli autobus e dei treni, il Tribunale veniva chiuso, il Genio Civile è stato declassato, la sanità e l’Ospedale sono sotto tiro, pezzi di rappresentanza del territorio venivano ceduti a Grottaminarda, questo per essere sintetici.
Altri problemi denunciati dagli assessori Liliana Monaco e Enzo Lo Conte ci sono stati, intanto, lasciati in eredità.
Per questo invitiamo il Sindaco, se il sentimento manifestato in Consiglio è sincero, a rendere irrevocabili le sue dimissioni. È inutile attendere che si consumi la lunga ed inutile agonia dei venti giorni!
Se poi si spera in qualche ulteriore pasticcio, in una qualunque soluzione posticcia che permetta di tenere a galla in qualche modo la baracca, sperando magari nel coinvolgimento, prontamente e correttamente smentito dell’UDC, i cittadini prenderanno atto che i loro problemi sono l’ultimo dei pensieri di questi signori e che anche quel pizzico di rispetto, che col suo intervento, il sindaco Mainiero aveva conquistato, è immeritato''. 

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