Urne aperte a Palazzo Caracciolo per l'elezione, o meglio la rielezione, del presidente della Provincia. Come noto due fasce di comuni,  quelle tra i 3 e i 5 mila abitanti e tra i 10 e i 30 mila, sono chiamate di nuovo al voto dopo le decisioni di Tar e Consiglio di Stato in seguito a un paio di schede contestate dallo schieramento che sostiene D'Agostino. Alle urne 29 comuni e 400 amministratori. Si rivota, dunque, fino alle 20, e solo per il presidente, mentre il Consiglio consegnato dalle urne lo scorso dicembre resta in carica nella sua interezza. Gli sfidanti sono sempre loro: Rino Buonopane, sindaco di Montella, sostenuto da Pd, sinistra e cinquestelle; Angelo D'Agostino, sindaco di Montefalcione, per Italia Viva, popolari e altri soggetti politici. Entrambi questa mattina si aggiravano intono a Palazzo Caracciolo. L'esito appare particolarmente incerto. D'altra parte già l'ultima consultazione fu vinta per un soffio da Buonopane, rimasto in carica appena qualche mese, fino a quando i giudici amministrativi non ne hanno dichiarato la decadenza. In queste settimane i due candidati sono andati a caccia di preferenze, in particolare ad Ariano e Montoro, i comuni più grandi, quelli che potrebbero risultare decisivi nella corsa alla conquista dello scranno più alto. I voti sono infatti ponderati, pesano cioè in base alla fascia demografica di appartenenza. Una solo preferenza potrebbe fare la differenza. Intorno alle 22 il verdetto che, si spera, possa mettere fine ad una lunga diatriba politica e giudiziaria che ha inevitabilmente condizionato l'attività dell'ente.