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Provinciali, Sel: se Foti ha perso la colpa è del Pd

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Documento politico segreteria provinciale di Sel
Le elezioni provinciali hanno decretato la sconfitta di Foti, che pure aveva i numeri per stravincere,  e la debacle del Pd.  Sul risultato ha  inciso innanzitutto  l’assenza di una definita piattaforma programmatica in grado di offrire risposte alle principali problematiche che affliggono l’Irpinia: dall’aggressione al territorio e all’ambiente alle trivellazioni, dal rischio di privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici all’assenza di strategie per il rilancio dell’economia e dello sviluppo. 
 La proposta politica di Foti è stata debole e ambigua: anziché puntare a unire e motivare il centro sinistra ha inutilmente sollecitato un sostegno trasversale, rivolgendo appelli all’universo indistinto degli amministratori  e proponendosi come rappresentante di un accordo di potere e di conservazione con De Mita.
Foti, però, non può essere additato come l’unico responsabile della disfatta. Le maggiori responsabilità ricadono sul gruppo dirigente del Pd che ha affrontato questo passaggio con un atteggiamento di autosufficienza e di grande arroganza. Prima ha coltivato l’idea delle larghe intese in tutti gli enti di servizio, compreso la provincia, poi ha cambiato linea affermando di voler lavorare per il centro sinistra. Nel concreto, però, non vi sono stati atti e gesti che andassero in questa direzione: non è stato attivato alcun confronto unitario riguardo al modo migliore con cui affrontare il passaggio elettorale, non è stato avviato un lavoro per la costruzione di una proposta programmatica comune,  il candidato è stato individuato senza alcuna interlocuzione ed allo stesso modo è stato deciso che a sostegno vi sarebbe stata solo la lista del Pd. 
Il principale partito del centro sinistra si è di fatto disinteressato del compito di costruire la coalizione obbligando, così,  le  altre forze a fare da sole.
 In questo contesto è nata e si è sviluppata l’idea della lista “Alleanza Civica-Irpinia Bene comune” che ha messo assieme forze della sinistra e del centro in una prospettiva di centro sinistra. Questa lista ha conseguito un risultato ragguardevole,  sfiorando il 20% dei voti e ottenendo due seggi nel nuovo consiglio provinciale. SEL, il cui apporto al successo della lista è stato consistente sia in termini organizzativi sia in termini di consenso elettorale, rivendica il successo di una operazione politica che ha portato la sinistra a sfiorare per pochi voti  l’elezione di un proprio rappresentante a palazzo Caracciolo e che rappresenta un esempio concreto di come si possa lavorare per il centro sinistra, nel segno dell’innovazione e del cambiamento, senza dipendere dalle liturgie del Pd e senza lasciarsi condizionare dalle guerre per bande che al suo interno si combattono.
 Il coordinamento provinciale rivolge pertanto un sincero ringraziamento ai compagni che si sono impegnati, a tutti gli amministratori che hanno fatto il proprio dovere e ai compagni Giovanni Zerola, Antonio Petoia e Angelina Spinelli che da candidati hanno lavorato per il successo della lista.
 La sconfitta di Foti è la dimostrazione più evidente di come un centro sinistra raffazzonato, soggetto alla ipoteca delle forze conservatrici, privo di quella forte tempra morale che è necessaria per affermare il cambiamento, incapace di suscitare partecipazione ed entusiasmo finisce per soccombere e per aprire le porte alla destra anche quando queste sembrano sbarrate. L’aver pervicacemente cercato il sostegno dell’UdC e di De Mita, che alla regione sono tuttora alleati di Caldoro e che qui in Irpnia sono stati parte integrante  della coalizione che elesse Sibilia, ha fatto si che  la candidatura di Foti apparisse in continuità con il tradizionale sistema di potere,  consentendo a Gambacorta di presentarsi  come il nuovo. Per questo la sconfitta di Foti è anche la sconfitta di De Mita e dell’UdC  . 
Emblematicamente è stata Avellino l’epicentro dello smottamento di Foti:  cinque  consiglieri non lo hanno votato e addirittura hanno scelto di sostenere  il suo avversario, evidenziando così il venir meno della tenuta politica   della sua  maggioranza. Sono giunti  al pettine i nodi delle scelte compiute tra primo e secondo turno quando alla via maestra dell’accordo organico di centro sinistra fu preferita l’intesa con i superstiti del galassismo e la  sommatoria  di gruppi eterogenei,  che ha consentito di   vincere le elezioni ma che si è rivelata poi  incapace di reggere la prova del governo della città  . E’ difficile immaginare che d’improvviso le cose possano cambiare e che ci possa essere una svolta.  Da più parti in questo momento si invoca il prevalere della responsabilità sui particolarismi. A  noi sembra  necessaria anzitutto la chiarezza in modo che si possano  evitare le solite manovre sottobanco e ulteriori deleteri compromessi. Il gesto del sindaco ci richiama alla necessità di intensificare sin dai prossimi giorni il confronto già avviato, con l’assemblea svolta al Circolo della stampa sulle   principali questioni che interessano la città.  

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