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Politica

Regionali, De Filippis: ''Dov'erano gli altri candidati quando c'era da difendere il territorio?''

Da Roberto Buglione De Filippis, Lista Sinistra al Lavoro per la Campania, riceviamo e pubblichiamo
«I quattro permessi di ricerca che hanno vocato l’Irpinia e il Sannio a un destino fatto di trivelle e inquinamento, non piovono improvvisamente dall’alto, ma sono frutto di un grave errore nel sistema ‘governo del territorio’».
«Un governo che non ha mai scelto da che parte stare, che non ha mai scelto di dare ascolto alle proprie aree interne. Quella che si presenta oggi sotto ai nostri occhi è un’Irpinia stanca, provata, derubata. Un’Irpinia che però è ancora alla ricerca di un’alternativa, di una possibilità.
Ecco perché sentiamo la necessità di ribadire a viva voce che è arrivato il momento di dire basta a una politica fatta di ‘macchine elettorali’ che si attivano solo quando c’è bisogno di macinare voti. La scelta di accettare la sfida della rappresentanza per collocarci nella lista ‘Sinistra al lavoro per la Campania’ a sostegno della presidenza di Salvatore Vozza, ha voluto esprimere una fase di passaggio rispetto a un percorso di lotta che da anni ci vede trasversali nelle vertenze di questo territorio ma che, soprattutto, non si arresta e non finisce il 1 giugno prossimo, qualsiasi sarà il risultato elettorale. Il nostro è un impegno concreto sul territorio, fatto con una militanza, con una proposta, con una passione che, partendo dal vuoto istituzionale lasciato dall’assenza di una vera rappresentanza di sinistra in Regione Campania, ha voluto ricominciare dal basso, dalle vertenze, dalle persone. Irisbus, Isochimica, petrolio in Alta Irpinia, per descrivere solo alcune delle realtà che abbiamo incontrato lungo il nostro percorso. Un’operazione verità per smascherare lo sciacallaggio indiscriminato di un territorio a cui è stato vietato di esprimere la propria vera vocazione.
La recente interrogazione promossa dall’on. di Sel Giancarlo Giordano, unico parlamentare irpino di riferimento della lista ‘Sinistra al Lavoro per la Campania’, è chiaro sintomo di una marcata sensibilità di questa coalizione rispetto alla questione delle trivellazioni in Irpinia nella ricerca, soprattutto, di una possibile risoluzione compartecipata di una questione che rischia di piegare in due l’Irpinia, come è già accaduto in Basilicata.
Oggi, a tutti coloro che il 31 maggio prossimo sceglieranno di andare a votare, mi sento di chiedere: qual è il futuro che volete per l’Irpinia? Quello fatto di royalties ininfluenti e di impatti ambientali considerevoli? Quello dei progetti calati dall’alto, delle grandi opere infrastrutturali che non producono ricchezza se non alle tasche dei soliti noti? Quello degli eco- mostri, della cementificazione indiscriminata, e della delega in bianco? Onestamente crediamo che questa terra meriti di più. Che noi tutti, da irpini, meritiamo una politica che sia attenta all’immediato, ma che sappia guardare anche ad un futuro sostenibile e compartecipato.
Allora sta a noi difendere il territorio, sta a noi costruire un programma che valorizzi tutto un patrimonio culturale- artistico ed eno-gastronomico che si è imposto, negli ultimi anni, ‘nonostante la politica’. Bisogna partire da un piano territoriale regionale partecipato e condiviso dai cittadini, che sappia individuare una strategia energetica che bandisca una volta per tutte la ricerca e prospezione di idrocarburi e che, sulle rinnovabili, apra un piano di produzione d’energia in mano al pubblico sottraendolo dagli interessi degli speculatori. Sulla questione petrolio, uno spazio di riflessione doveroso dovrà essere riservato alla recenti novità introdotte dai decreti attuativi dell’art. 38 dello Sblocca Italia per comprendere e verificare, dopo il passaggio di competenze, quale sia lo stato dell’iter del progetto ‘Gesualdo-1’. Di contorno, dovrà essere avviata una manovra concreta di contrasto al tessuto legislativo dello Sblocca Italia e la programmazione, contestuale, di un piano paesaggistico in difesa e valorizzazione del patrimonio culturale. Inoltre, chiederemo con forza una conferenza Stato- Regioni per discutere seriamente della Sen.
Sta a noi, dunque, difenderci in una campagna elettorale caratterizzata dagli ‘impresentabili’ e dai vicoli ciechi, da una politica che, dalla destra al Pd, non ha governato il territorio, lo ha solo svenduto. Non si discute il diritto a fare promesse quanto piuttosto l’obbligo, una volta eletti, di mantenerle. Ai paladini del territorio dell’ultima ora, a quelli che ora stringono le mani e fanno il porta a porta, a quelli che sotto elezioni si riscoprono ambientalisti, non chiediamo semplicemente dov’erano, dove sono stati e dove si collocheranno rispetto alla difesa del territorio».

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