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Vini irpini, il ministro Martina risponde all'interrogazione di D'Agostino

d'agostino

“L’organizzazione in Consorzio per la tutela delle Docg dei produttori di Greco, Fiano e Taurasi consentirebbe, previa autorizzazione ministeriale, di collaborare con gli Organi di controllo e segnalare i casi di sospetta non conformità dei vini rispetto ai parametri qualitativi stabiliti dai pertinenti disciplinari. Anche le associazioni di produttori dei vini in questione (oltre ai Consorzi) possono attivare la procedura per inserire nei relativi Disciplinari l’obbligo di imbottigliamento in zona di produzione.” E’ quanto scrive il Ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, in risposta all'interrogazione presentata dal deputato Angelo D’Agostino. Il Parlamentare di Scelta Civica aveva chiesto al Governo di esprimersi sulla necessità di tutelare i produttori irpini di vini docg da chi immette sul mercato significativi quantitativi di bottiglie di Fiano, Greco di Tufo e Taurasi a prezzi ingiustificatamente bassi e imbottigliate fuori dalla zona di produzione.
“Oltre a prevedere che tutte le partite di vini Docg (anche quelle imbottigliate fuori zona) siano sottoposte sistematicamente agli esami analitici ed organolettici – scrive il Ministro - il Mipaaf ha affidato rilevanti funzioni di valorizzazione e promozione a numerosi consorzi di tutela delle specifiche DOP e IGP; tra l’altro, quelli che hanno dimostrato di possedere la maggioranza qualificata, sia per numero di produttori che per produzione di vino nell’ambito delle specifiche DOP/IGP, collaborano con le Autorità di controllo alla vigilanza, sia durante le fasi produttive che sul mercato.”
Il deputato D’Agostino si è detto grato per la risposta di Martina. “Il Ministro –  ha aggiunto il parlamentare  – ha rilevato che non risulta che siano stati riconosciuti Consorzi di tutela per le DOCG in questione. Una circostanza, questa, che va superata con il concorso di tutti i produttori, nella consapevolezza che, come specificato da Martina, i Consorzi riconosciuti possono attivare le procedure per inserire nei Disciplinari di produzione l’obbligo di imbottigliamento nelle zone di produzione. Un obiettivo, questo, – chiude D’Agostino – che dobbiamo prefiggerci nell’interesse delle nostre produzioni.”

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