Bruce Springsteen è una delle più grandi icone della musica rock, e da poco tempo la sua fama ha raggiunto una consacrazione anche a livello accademico, dato che la Rutgers University di New Brunswick del New Jersey ha istituito un corso di teologia che mira ad esaminare le varie interpretazioni della Bibbia contenute nei testi dell’artista. Il professor Azzan Yadin-Israel docente di letteratura ebraica, ha esaminato tutti i testi del cantante del New Jersey, contenuti nei vari album della sua quarantennale discografia sostenendo

 ‘’Da un punto di vista teologico i motivi dominanti sono la redenzione e la santità di ogni giorno vissuto. Springsteen menziona spesso il potere dei simboli religiosi, spesso relegati ad una realtà trascendente il mondo contemporaneo. Il nuovo album contiene espliciti riferimenti alla fede. Curiosamente egli fa più spesso riferimento agli eventi del Vecchio Testamento che del Nuovo. A livello letterario di solito ricolloca storie e personaggi biblici nella storia americana. Il narratore di Adam Raised a Cain ad esempio,, descrive il suo rapporto teso con il padre attraverso il prisma del racconto biblico dei primi padri/figli, cos’ come tempeste apocalittiche accompagnano la transizione torturata di un ragazzo all’età adulta in The Promised Land, ed i primi soccorritori raggiungono un posto più elevato tra le fiamme, proprio come il profeta Elia quando sale sul carro di fuoco, in Into the Fire.’’

Nonostante le numerose critiche ricevute, la Rutgers University si pone come una università all’avanguardia per quanto riguarda i programmi di studio innovativi, espressione, questa, di un sistema didattico ed universitario molto più aperto verso una cultura più giovanile e vicina all’attualità, tanto che l’università di Princeton ha già dedicato un corso di sociologia che mira ad analizzare l’America secondo i testi di Bruce Springsteen.

Il rock, dopo circa sessant’anni dalla sua nascita, diventa finalmente materia di studio nelle università.