Seguici su

Ciao, cosa stai cercando?

Canale 58Canale 58

Rubriche

Portare sfortuna non è reato. Dare dello iettatore si.

''Il cavillo'', di Maria Froncillo: perchè la egge non ammette ignoranza

Se augurare la iella non è un reato, offendere sicuramente comporta delle conseguenze. Molte persone cedono alla superstizione pensando che esistano soggetti capaci di infondere negatività e malocchio. Cosa fare davanti ad un potenziale iettatore che ci augura ogni genere di disgrazia? 
È preferibile mettere in atto gli scongiuri del caso piuttosto che dare dello iettatore. Augurare il malocchio per la Suprema Corte di Cassazione non è un reato, per cui chi la porta non è passibile di condanna. Se il malaugurio si limita ad una previsione o ad un auspicio è assolutamente lecito. 
Le minacce invece esulano dalla liceità, un semplice augurio invece risulta essere indipendente dalla volontà dell’agente. Dare dello iettatore è un reato che lede la dignità della persona. La diffamazione consiste nell’adoperare termini offensivi, che prescindono dalla base scientifica, dallo spessore culturale. 
Ad integrare gli estremi del reato sono appellativi lesivi della comune sensibilità che arrecano anche un danno all’immagine della persona che subisce le offese. In un estratto della sentenza si sancisce che “la dannosità delle false credenze popolari è empiricamente rilevabile nella storia dell’umanità. Ed è infatti ampiamente e dolorosamente noto che il sapere superstizioso, diretto a distinguere e a disprezzare categorie sociali, identificate per sesso, religione, colore della pelle, provenienze geopolitica, etnica, culturale, ha condotto a ingiustificate emarginazioni, a disumane persecuzioni.”
Chi crede nel malocchio farebbe bene a limitarsi a toccare ferro, custodendo gelosamente le opinioni su iettatori vari ed eventuali.

Commenta l'articolo

Copyright © Mediainvest srl - Tutti i diritti riservati - Web Agency: Progetti Creativi
La riproduzione di tutto o parte del contenuto di questo sito è punibile ai sensi delle leggi vigenti
Privacy Policy