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Segnali Musik Fest: appuntamento ad Atripalda dal 7 al 9 settembre

Segnali musik fest

Segnali Musik Fest combatte la crisi a suon di musica e torna per il settimo anno ad animare la villa comunale di Atripalda, dal 7 al 9 settembre. Tanti e validi i nomi che si alterneranno sul palco: Maybe i’m…, Bad Love Experience, BaraBonziBonziBò, Rifugio Zena, Fast Animals and Slow Kids, fino agli attesissimi 24 Grana. Segnali è un festival musicale, ad ingresso gratuito, organizzato dall’associazione A’ Potea. La Villa Comunale di Atripalda – storico polo commerciale e culturale della provincia avellinese – ha finora ospitato la manifestazione nelle trascorse edizioni. La location viene confermata anche per quest’anno, volendo ribadire l’impegno della Potea a rivitalizzare un luogo di aggregazione – vi ha sede la biblioteca comunale – polmone verde del centro cittadino, troppe volte dimenticato e relegato ai margini della vita sociale della città. Il festival punta a coinvolgere un pubblico ampio, voglioso di musica di qualità, divertimento e relax. Storicamente organizzato tra fine agosto ed inizio settembre, Segnali prende forma grazie a diversi generi musicali e forme artistiche: dal rock all’indie, all’elettronica, dalla musica popolare al cantautorato, dall’hip-hop al rap al reggae, con un’attenzione prevalente per i gruppi italiani. Segnali nasce nel 2006 – autoprodotto ed indipendente – con lo scopo di dare uno spazio espressivo alle nuove voci della realtà atripaldese e della provincia di Avellino. Sin da subito l’orizzonte si allarga, per puntare verso le eccellenze della nuova musica indipendente italiana, dentro e fuori dalla Campania. La manifestazione ha nel suo carattere gratuito la sintesi stessa dell’esistenza di Segnali e delle attività svolte dalla Potea: una sintesi che sta tutta nel nome, quei segnali che un’associazione creata da giovani ragazzi che non superano i 30 anni cercava di dare all’esterno, verso una comunità di provincia proprio nei suoi giovani spesso accusata di pigrizia, noia, inattività. Bisognava dare dei Segnali forti, ed essere arrivati alla settima edizione fa capire che molti di questi siano andati a buon fine. Nel corso degli anni l’evento ha avuto il piacere, l’onore e l’onere di ospitare artisti del calibro di ‘A67, Cesare Basile, Denise, Stefano "Edda" Rampoldi, Julie’s Haircut, A toys orchestra, My awesome mixtape, Camera 237, Vintage Violence, Jennifer Gentle… e molti altri. Il cartellone di quest’edizione nasce nel solco di una continuità qualitativa che con molti sforzi viene tenuta in piedi da diversi anni. E’ per questo che riteniamo Segnali un evento di rilevante interesse regionale: se da subito è diventato un rituale punto di riferimento per la realtà irpina, nel corso del tempo si è ingrossata e diversificata la schiera di pubblico presente ad Atripalda.
start h 20:00; venerdì 7, si inizia con i salernitani Maybe i’m… nato nel 2007 come un progetto solista, di chi è una questione di secondaria importanza. Registra una demo, Satan’s holding a little room for me…, la fa ascoltare agli amici della Recycled Music e loro decidono di farla ascoltare ad altre persone pubblicandola. Ottime recensioni, bei concerti. Nel frattempo Maybe i’m… ha inghiottito altre persone, alcune di passaggio e altre che restano in pianta stabile. Nel 2009 iniziano le registrazioni di We must stop you, disco auto-prodotto, auto-registrato, auto-mixato che vede la luce nella primavera del 2010. Nell’estate 2011 iniziano le registrazioni di Homeless ginga, che esce ancora per Jestrai Records a Marzo 2012. Parte dello staff della Potea li nota in apertura di un concerto dei Verdena a Napoli e propone la loro partecipazione a Segnali: detto, fatto. http://www.myspace.com/maybeim. Per la prima serata si rimane all’interno dei confini campani con i 24 GRANA, nati a metà degli anni ’90. Il nome del gruppo si ispira alla moneta in uso nel regno di Ferdinando D’Aragona, moneta povera, a sottolineare tanto il legame con la tradizione artistica partenopea, quanto l’appartenenza alla cultura underground. La formazione originaria era composta da Francesco Di Bella (voce/chitarra), Renato Minale (batteria/percussioni) e Armando Cotugno (basso/tastiere), Giuseppe Fontanella (chitarra). Dopo i successi e la notorietà arrivati con Loop e Metaversus, nel 2001 esce K-Album, terzo album in studio della band accompagnato da un tour che vede il gruppo impegnato a suonare in importanti festival italiani ed internazionali. Il 2004 è l’anno di Underpop il cui tour porta a suonare i 24 GRANA in Giappone e al Primavera Sound di Barcellona. Il 2009 è l’anno della collaborazione con il produttore Daniele Sinigallia per Ghostwriters, album ricco di spunti pop e cantautoriali e che ha tra gli ospiti il cantautore romano Riccardo Sinigallia. Nel 2010 il bassista Armando Cotugno lascia il gruppo, sostituito da Alessandro Innaro, col quale la band va negli Stati Uniti per registrare il sesto album La stessa barca, che uscirà poi nel 2011. Il disco, dal suono ispirato all’alternative rock americano e registrato dal guru Steve Albini a Chicago, viene stampato anche in vinile. Da sempre l’attività live è al centro della vita artistica dei 24 GRANA e li ha portati a suonare in tutta Italia, e non solo. L’ultimo tour, quello de La stessa barca, è partito con successo da Londra a fine gennaio 2011, passerà per Atripalda e non è ancora finito… http://www.24grana.it/ E visto che chi ben comincia è a metà dell’opera per inaugurare nel migliore dei modi quest’edizione del Segnali Musik Fest ci sarà il “dj del popolo” Vinyl Gianpy, ormai un’autorità nei confini avellinesi, e non solo. http://www.myspace.com/vinylgianpy; 8 sabato Si farà tardi ballando ma la seconda serata richiede altrettanta energia. Aprono i Piet Mondrian, un gruppo rock italiano formatosi a San Miniato (PI) nel 2006 per opera di Michele Baldini e Caterina Polidori. Il nome proviene dal famoso pittore olandese Piet Mondrian, esponente del movimento artistico De Stijl. Il loro sound si caratterizza agli esordi come rock minimale, dato il numero ridotto di componenti nella formazione. In seguito durante i live verranno apposte delle basi al fine di “riempire” il suono delle sole chitarra e batteria. Il gruppo si ispira sia agli chansonniers degli anni ’60 (Gainsbourg ma anche De Andrè) per le composizioni più intime e le liriche più graffianti, ma anche ai White Stripes e ai Kills, per la formula del power-duo chitarra e batteria, mentre il suono essenziale si rifà alla prima ondata new wave, in particolar modo ai Cure. La qualità è assicurata. http://www.myspace.com/pietmondrianband. A seguire i Bad Love Experience, quattro livornesi geniali, spericolati, ispiratissimi. Una di quelle band dalle quali non sai mai che cosa aspettarti. Dopo l’omonimo esordio in stile garage e il fortunatissimo secondo atto Rainy Days, immerso nei rassicuranti temporali britannici − con tanto di singolo 21st Century Boy usato dal conterraneo regista Virzì per il suo film La prima cosa bella e successivamente candidato ai David di Donatello − i quattro livornesi intitolano la loro terza piroetta Pacifico. L’oceano del titolo è un gigantesco calderone di generi, dal folk al rock, dalle sonorità balcaniche al gospel, citazioni, tradizioni, strumenti, luoghi evocativi o semplicemente evocati; è un luogo immaginario, ma anche uno stato d’animo e trasmettere tutto ciò è l’unico scopo dei Bad Love Experience. Il fatto che ci riescano è la prova della loro grandezza. La produzione di Ivan Rossi e Justin Perkins dona un respiro internazionale al lavoro di una band forse più amata all’estero che in Italia. Avrete la possibilità di ammirarli a Segnali, volete perdervela? http://www.badlovexperience.com/. In chiusura i BaraBonziBonziBò ovvero streetgipsy- rock dappertutto e per tutti. Una formazione musicale a prova di antinfiammatori, un gruppo che saprà risollevare il vostro morale meglio di qualsivoglia droga sintetica o sagra della porchetta. Dopo aver calpestato quasi tutti i marciapiedi d’Italia, d’Europa e d’Australia, questi baldi giovini decidono di unire le loro forze per rivestire di rock grezzo e graffiante musiche originali che riconducono alla tradizione popolare, senza mai perdere di vista i concetti di spontaneità e autenticità http://www.myspace.com/barabonzibonzibo. 
9 domenica In apertura i Rifugio Zena. Nati nel settembre 2001, hanno all’attivo tre demo-cd autoprodotti: inQuiete, vomitoLava e Rumore. Dopo alcuni avvicendamenti, dal marzo 2011 le chitarre sono curate da Mauro Correale. Attualmente il trio è impegnato nella registrazione di un fulllength. Dal 2001, oltre all’attività in sala prove, continua e assidua è stata l’attività live. Hanno partecipato a : Rock Targato Italia, Laceno Rock Festival, Rocchetta in Rock, Arezzo Wave e Caserta Rock City. Sono saliti sul palco di Aritmia Mediterranea aggiudicandosi il premio Marco de Mitri assegnato da una giuria composta dai rappresentanti dei 15 gruppi finalisti. Inoltre hanno rappresentato Aritmia Mediterranea al MEI (meeting delle etichette indipendenti) di Faenza http://www.facebook.com/RifugioZenaOfficial.  Poco prima della fine di tutto, ecco i Fast Animals and Slow Kids: un gruppo carinino che fa musica piacevolina, come loro stessi si descrivono.  Si sono formati nel 2008 e gira voce facciano musica che arde, tant’è che il loro primo disco Cavalli è stato prodotto da Andrea Appino (Zen Circus) e Giulio Ragno Favero (ex Teatro degli Orrori). Dicono anche che sul palco i Fast Animals and Slow Kids siano un uragano, tanto per restare in tema di cataclismi. Gli Zen Circus se li sono portati in tour e loro, trainati dal carisma del frontman e dal talento puro del chitarrista Alessandro Guercini, esaltano le folle. E se tutte queste voci sono vere non ci resta che aspettarli a Segnali per goderci lo spettacolo.
La tre giorni musicale si chiuderà con il funky di Gruvez Dj. http://www.facebook.com/gruvez. 
Nel corso del festival la villa comunale aprirà i suoi spazi a stand espostivi ed installazioni artistiche.

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