Oggi il Direttivo Anci: “per la prima volta si terrà a Napoli proporrò che si prenda una posizione, chiara e seria, sulle parole, che giustamente sono state definite inaccettabili, contenute nel Piano nazionale per le aree interne. E’ giusto schierarsi accanto alla Consulta dei Piccoli Comuni dell’Anci e combattere una battaglia unitaria”, così il sindaco di Benevento Clemente Mastella alla vigilia della riunione del Comitato direttivo e del Consiglio nazionale dell’Anci che si riuniranno domattina nel capoluogo campano.“Nonostante qualche discutibile tentativo di minimizzare, sminuire o mischiare le carte quel paragrafo è preoccupante.
Dice testualmente che ‘bisogna accompagnare un numero non trascurabile di aree con una struttura demografica compromessa (popolazione di piccole dimensioni in forte declino), basse condizioni di sviluppo economico e deboli condizioni di attrattività’.
Poi la notifica di eutanasia politica: testuale si legge ‘queste aree non possono porsi alcun obiettivo di inversione di tendenza’ e ‘vanno assistite in un percorso di cronicizzato declino’. Queste le parole che non hanno bisogno di troppe interpretazioni”, prosegue Mastella che però sottolinea: “Il declino socio-demografico non è prerogativa delle sole aree interne; ogni anno 700mila neo laureati lasciano l’Italia. Alcuni fenomeni, dalla denatalità alla scarsa attrattività dei salari, riguardano tutto il Paese, non certo solo i Piccoli Comuni. Attenzione alle esecuzioni sommarie e ai giudizi tranchant”, chiosa il Sindaco di Benevento.
“Alla politica spettano le soluzioni possibili: non bastano i fondi economici.
Servono investimenti mirati su digitalizzazione, interventi di natura strutturale sulle scuole e sui collegamenti viari e infrastrutturali e per il ferro e per la gomma, ancora telemedicina e medicina territoriale di qualità, investimenti specifici sul turismo e le sue nuove frontiere che possono favorire le aree rurali e non congestionate. E poi interventi di politica economica incisivi: fiscalità di vantaggio per favorire gli investimenti in aree a rischio spopolamento e alleggerire i meccanismi del Fondo crediti di dubbia esigibilità, così come chiesto dal presidente Anci Manfredi in un’audizione del marzo scorso in Commissione Finanze. Interventi concreti, altro che fatalismo politico”.
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