L’appuntamento con la storia si concretizza intorno alle 22,30, quando l’arbitro Pasqua sancisce la fine del match, dando il via libera ai festeggiamenti. Il Benevento è in serie A, dopo un anno di serie B. un solo anno di serie B. nella sua storia. Già, perché solitamente si usa dire, per le squadre che retrocedono dalla massima serie, e che fanno ritorno in A, come aveva tentato di fare il Carpi, che dopo un solo anno di purgatorio si ritorna in Paradiso. Per il Benevento non è questa la storia, perché la cadetteria era già un piccolo Paradiso per chi quella categoria non l’aveva mai vissuta. Il Benevento raggiunge la Spal in massima serie, seconda squadra che da neopromossa in B compie il doppio salto, ma con una sostanziale differenza, anzi due. La Spal in serie A c’era già stata. In B pure. Il Benevento no. I sanniti alla prima esperienza da cadetti si disfano immediatamente della categoria per volare più in alto, per approdare nel gotha del calcio, per sfidare squadre come la Juventus, il Milan, l’Inter, la Roma, per dare vita al derby campano contro il Napoli. Il Benevento spocchioso ed irridente che ha messo in riga avversari dati per favoriti. Il Benevento che grazie allo sprint finale non solo ha riaperto i battenti dei playoff, che sembravano potessero saltare per i distacchi tra le squadre in classifica, ma si è presa la serie A prima superando il turno preliminare, poi battendo il Perugia, quindi fermando la squadra che veniva indicata come favorita per via della pregressa esperienza in serie A, il Carpi, che si è inchinata alla formazione che ha meritato di più. La favola del presidente Vigorito e di tutta la realtà che ha costruito, dalla scelta di Baroni, all’allestimento di un gruppo eccezionale, si arricchisce di un capitolo ineguagliabile. Unica squadra che da debuttante assoluta in B conquista la serie A, il Benevento avrà ora il compito arduo di mantenere la categoria. Ma di questo ci sarà tempo per parlarne. Ora è tempo di festeggiare l’impresa. Ora è tempo di smettere di sognare e toccare con mano la realtà, che porta una A maiuscola scritta su ogni bandiera, pronta a sventolare nel campionato di massima serie.
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