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Emergenza Covid, l'appello del presidente dell'ordine dei medici Ianniello ai giovani: "Dimostrate prova di maturità, indossate la mascherina"


Il virus continua dannatamente a circolare: si continuino ad adottare comportamenti responsabili che hanno consentito di stoppare, nella fase iniziale, l'emergenza.

La posta in gioco è troppo alta: la salute in primis ma anche l’economia del Paese, la riapertura delle scuole e il ritorno alla vita normale fatta di socialità, incontri e abbracci.

L’invito è proprio rivolto ai giovani che hanno dimostrato nel lockdown di essere maturi e consapevoli di mettere a repentaglio la vita dei loro genitori e dei loro nonni.

Questa volta l’appello a non vanificare gli sforzi giunge proprio dal presidente dell'Ordine dei medici Chirurghi ed Odontoiatri di Benevento, Giovanni Ianniello che plaude al provvedimento adottato dal ministro della Salute Roberto Speranza: chiusura delle discoteche e l’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi e negli orari della movida.

 “Rinnovo – spiega Ianniello - l’appello ai cittadini a non sottovalutare, per una comprensibile voglia di leggerezza dopo mesi di restrizioni, e forse anche aiutati da messaggi fuorvianti che arrivano, purtroppo, spesso in buona fede, anche dalla politica e da alcuni medici, l’importanza delle regole di prevenzione. Il virus non è andato in vacanza, è ancora con noi, circola liberamente in molte Regioni e , stavolta, i vettori sono i giovani, spesso asintomatici o con manifestazioni meno gravi. 

Questo se da una parte provoca un minor tasso di ospedalizzazione e di ricoveri in terapia intensiva, dall’altra porta a sottovalutare la presenza e la pericolosità del virus, e dunque ad abbassare il livello di guardia, e rende più difficile individuare e controllare i focolai.

Siamo, potenzialmente, nella situazione degli esordi, quando non si classificavano come Covid-19 casi che, invece, probabilmente lo erano già ed erano vettori di contagio. Ora, però, non possiamo più dirci impreparati – ha sottolineato Ianniello.Dobbiamo invece puntare sull’esperienza acquisita per tenere l’epidemia sotto controllo.Siamo consapevoli che questo richiede ulteriori sacrifici, in un periodo in cui tutti desideriamo di poterci divertire in maniera sana dopo un anno difficile.

Tali sacrifici, chiesti soprattutto ai giovani, servono però a preservare i soggetti fragili, i genitori, i nonni, tutelando l’intera società nel suo complesso. La posta in gioco è alta: la riapertura delle scuole, in primis, e poi la ripresa a pieno ritmo di una vita quasi normale, sempre con alti livelli di consapevolezza e poche, semplici regole: giusta distanza, igiene delle mani, mascherina quando serve, non avere contatti con altre persone se sintomatici”.

È una grande prova di maturità e di responsabilità, cui siamo chiamati tutti e in modo particolare i giovani.

È proprio sui giovani che noi ora contiamo, certi del loro impegno e consapevoli del valore del loro contributo.

Portare una mascherina, seguire le norme non significa avere un ingiustificato e abnorme timore del virus. Significa, invece, avere e dimostrare rispetto per gli altri e per se stessi, consapevolezza serena e intelligente su quanto sta accadendo, senso di responsabilità per evitare scenari peggiori”.

(t.l.)

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