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Sannio

Gelo, distrutti pomodori e kiwi. Danneggiati oltre 1.500 ettari

Coldiretti Campania impegnata su più fronti. Masiello: "Noi a tutela del latte fresco di alta qualità"

La coda dell’inverno ha colpito pesantemente i campi nell’area agricola al confine tra le province di Caserta e Napoli, con gelate che hanno bruciato pomodori e frutta.  (GUARDA IL SERVIZIO CON L'INTERVISTA DEL PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI CAMPANIA, MASIELLO)

Lo denuncia Coldiretti Campania, che attraverso i suoi uffici territoriali sta effettuando un monitoraggio dei danni subiti.

Particolarmente grave appare la situazione nel basso casertano, dove Coldiretti Caserta stima il coinvolgimento di 1.500 ettari di terreno, di cui il 40% colpito dal gelo.

Il danno per ettaro è calcolato in circa 2mila euro.

Si temono risvolti pesanti nella contrattazione con l’agroindustria per l’acquisto dei pomodori da destinare alla trasformazione, spostando così l’interesse verso la Puglia.

Il freddo intenso ha colpito anche verdure in pieno campo e frutteti.

Conta dei danni ancora in corso sul versante napoletano, dove anche Coldiretti Napoli segnala gelate che hanno investito le coltivazioni di ortaggi, con particolare virulenza sugli alberi da frutto. Colpiti in particolare i kiwi, che si trovavano nella primissima fase di crescita del frutto, che le temperature sotto lo zero hanno distrutto irrimediabilmente.

Ora la speranza è che le gelate abbiano colpito solo parte degli alberi in frutto, salvando almeno il 50% della produzione.

Siamo di fronte in Italia alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere – conclude la Coldiretti – oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.

Abitudini di consumo influenzate da informazioni spesso prive di fondamento stanno generando conseguenze disastrose sugli allevamenti di bovini da latte. Per questa ragione Coldiretti Campania ha inviato una nota alla Regione Campania, a firma del presidente Gennarino Masiello e del direttore Salvatore Loffreda, in cui chiedono al presidente Vincenzo De Luca e all’assessore Nicola Caputo un intervento forte per frenare il fenomeno. Proprio nel recente tavolo di crisi aperto con Parmalat, grazie all’intervento di Coldiretti Caserta, sono stati evidenziati che gli allevatori stanno subendo in questo periodo. A fronte di una richiesta di investimenti sui processi produttivi di qualità alla stalla, non corrisponde un riconoscimento del giusto prezzo del latte, rischiando così di far saltare un importante comparto della zootecnia campana.

LA BATTAGLIA PER LA TUTELA DEL LATTE FRESCO

Abitudini di consumo influenzate da informazioni spesso prive di fondamento stanno generando conseguenze disastrose sugli allevamenti di bovini da latte. Per questa ragione Coldiretti Campania ha inviato una nota alla Regione Campania, a firma del presidente Gennarino Masiello e del direttore Salvatore Loffreda, in cui chiedono al presidente Vincenzo De Luca e all’assessore Nicola Caputo un intervento forte per frenare il fenomeno. Proprio nel recente tavolo di crisi aperto con Parmalat, grazie all’intervento di Coldiretti Caserta, sono stati evidenziati che gli allevatori stanno subendo in questo periodo. A fronte di una richiesta di investimenti sui processi produttivi di qualità alla stalla, non corrisponde un riconoscimento del giusto prezzo del latte, rischiando così di far saltare un importante comparto della zootecnia campana.

Si tratta di un fenomeno complesso – scrive Coldiretti Campania – fortemente legato alle abitudini di consumo. Sul mercato, infatti, si stanno affermando acquisti di prodotti “simil latte”, spesso di origine vegetale, raccontati come soluzioni salutistiche. Dall’altra parte nelle famiglie si diffonde sempre più l’abitudine di consumare latte UHT a lunga conservazione, che possiede qualità organolettiche molto diverse e inferiori al latte fresco.

Il latte fresco è uno degli alimenti più completi e nutrienti. Può essere consumato ad ogni età ed è indicato soprattutto per i bambini e gli anziani. Il latte fresco è ricco di calcio e vitamina D, di vitamine del gruppo B e A e contiene tutti gli aminoacidi che servono al nostro organismo per rimanere in buona salute. Il lattosio è lo zucchero del latte e il grasso ivi contenuto si differenzia da tutti gli altri grassi poiché risulta utilizzabile in modo efficace dall’organismo.

A fronte di una diffusa disinformazione – sollecita Coldiretti Campania alla Regione – sulle qualità del latte fresco, che genera il rischio di una progressiva riduzione dei consumi con conseguente impoverimento delle stalle, è necessario un forte impegno per invertire la tendenza. A partire dalle scuole, ma anche nei punti vendita, nei mercati, negli eventi, occorre dare impulso ad un’attività di promozione e informazione sul consumo del latte fresco.

 

 

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