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Grano e mais, Masiello: pronti a produrre 2milioni di quintali

Bisogna puntare sull'autosufficienza e ridurre i costi di produzione. Dal Ministero è stato anche annunciato un regime di aiuto straordinario sul modello dell'emergenza Covid

agricoltura

Nessuna resa, gli agricoltori campani si rimboccano le maniche, guardano oltre e lanciano la sfida: sono pronti a fare la propria parte aumentando, per le prossime semine, di 2 milioni di quintali la produzione di mais per gli allevamenti, di grano duro per la pasta e tenero per la panificazione e la pasticceria.

"Si tratta - annuncia Gennarino Masiello presidente Coldiretti Campania e vice presidente nazionale - di un’esigenza fortemente sentita per la crisi del settore agroalimentare, colpito duramente dagli effetti del conflitto bellico in Ucraina.

L’obiettivo è puntare alla costruzione dell’autosufficienza di una regione che oggi non riesce a soddisfare la domanda e, dove viste le quotazioni del prezzo del grano in borsa sempre più crescenti, la coltivazione potrebbe rappresentare un investimento capace di produrre reddito per le aziende agricole.
Un’occasione che potrebbe segnare la svolta per l’intero comparto nel ridurre la dipendenza dall’estero, da dove arriva circa la metà del mais necessario all’alimentazione del bestiame, più del 30% del grano duro per la produzione di pasta e oltre il 60% del grano tenero per la panificazione inoltre, legherebbe le produzioni al territorio nel perseguire un modello di biodiversità e sostenibilità.

Pertanto, è importante rafforzare il comparto attraverso la coltivazione dei terreni incolti con un piano di potenziamento produttivo e di stoccaggio e con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità, non si può più pensare di dipendere da altre realtà perché alla prima situazione come quella in corso, si rischia di rimanere a terra.
Quanto propone la Coldiretti all’industria alimentare e mangimistica, è lavorare da subito a contratti di filiera con impegni pluriennali per la coltivazione di grano e mais e il riconoscimento di un prezzo di acquisto “equo”, basato sugli effettivi costi sostenuti nel rispetto della nuova normativa sulle pratiche sleali, per consentire di recuperare livelli produttivi già raggiunti nel passato. 
Un obiettivo che può essere più facilmente raggiunto grazie all’impegno del Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, il quale ha accolto in Consiglio dei Ministri le proposte della Coldiretti per incentivare operazioni di ristrutturazione e rinegoziazione del debito bancario delle imprese agricole, adottare misure per sostenere la domanda interna, finanziare specifiche misure a favore delle filiere più esposte e appunto sostenere il potenziamento delle produzioni nazionali.
E ancora dal Ministero è stato anche annunciato un regime di aiuto straordinario sul modello dell'emergenza Covid e sostenuta l’esigenza, per quanto riguarda la Politica Agricola Comune (Pac), di rimuovere il vincolo al non incremento della superficie irrigabile, per aumentare la produttività del settore agroalimentare".​

(t.lombardo)

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