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Sannio

Maltrattamenti in famiglia e lesioni alla convivente, arrestato 29enne

carabinieri



All’esito di un’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, la Stazione Carabinieri di Pontelandolfo ha dato esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un uomo di 29 anni, da poco domiciliato a Pontelandolfo, raggiunto da gravi indizi di colpevolezza in ordine alla commissione del delitto di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali nei confronti della propria convivente.

In particolare, le indagini hanno tratto origine dall’iniziativa della compagna dell’indagato che denunciava l’ennesimo episodio di violenza perpetrato dall’indagato nei suoi confronti, in occasione del quale l’aveva aggredita con pugni alla schiena, alle costole e con un morso sull’avambraccio destro, a seguito di una discussione nata per futili motivi, così cagionandole lesioni personali giudicate guaribili in 40 giorni.

“Le attività di indagine, coordinate dalla Procura – spiega il procuratore Aldo Policastro -  e avviate tempestivamente dal personale della Stazione carabinieri di Pontelandolfo, hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato in relazione al predetto episodio di violenza ed in relazione ai maltrattamenti dallo stesso perpetrati nel tempo in danno della convivente, per lo più originati da futili motivi, violenze, ingiurie e minacce scaturivano spesso dal rifiuto opposto dalla compagna di consegnargli denaro.Venivano acquisiti gravi indizi in ordine anche ad una condizione da parte della vittima di perenne timore per la propria incolumità, in caso di reazioni avverse da parte del convivente alle continue vessazioni, tanto da farla desistere in più circostanze dal denunciarlo alle Autorità. Quanto denunciato trovava conferma nelle fonti di prova dichiarative, documentali e nel referto di pronto soccorso, raccolte dalla p.g. operante all’esito di meticolose e tempestive indagini.

Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva”.

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