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Parrucchieri ed estetisti, Puzio scrive al presidente Conte: "Anticipare l'apertura"

“Appello per la riapertura urgente di parrucchieri, barbieri e saloni estetici”.

E’ l’oggetto della missiva indirizzata al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.Il mittente è Antonio Puzio Consigliere delegato alle Politiche Giovanili, al Turismo e all’Artigianato per il Comune di Benevento. 

“Egregio Presidente, Voglio innanzitutto ringraziarLa per il lavoro che sta facendo in una situazione emergenziale mai vista prima. Ho deciso di indirizzare a Lei alcune brevi considerazioni riguardo la grave situazione in cui versano i piccoli artigiani, e in particolare i parrucchieri, i barbieri ed i saloni estetici.

Quanto da Lei annunciato sulla fatidica FASE2, riguardo l’apertura delle attività in oggetto, spostata al 1 giugno, è stata una doccia fredda per il settore. Si tratta di un colpo durissimo che inserisce le realtà produttive tra quelle più a rischio chiusura e fallimento.

Voglio ricordare che questi settori svolgono un servizio molto importante per la cura della persona, anche degli anziani e dei bambini, e che sono già tenuti a rispettare norme rigorose su igiene e pulizia. Sicuramente un locale di 100 metri quadri, con due persone, non è meno sicuro di un autobus con 20 persone all'interno.

E ancora, considerando le misure preventive che, anche in situazioni di normalità, gli operatori del benessere devono attuare, e che verranno intensificate in questa situazione di emergenza, ci si domanda: davvero queste realtà sono più rischiose dell'apertura dei parchi in città? Di un via libera all'attività fisica e agli allenamenti per atleti?

Dell'apertura di musei ed altro? I numeri della categoria sono importanti: 300 mila famiglie che si trovano già in seria difficoltà, si tratta dello 0,5% della popolazione italiana che garantisce circa 6 miliardi di fatturato.

Questa chiusura non solo ha causato 1,5 miliardi di perdite, ma è probabile che il 25% dei saloni, i più piccoli e più deboli finanziariamente, non riapriranno. Ben il 90% dei 130.000 saloni è costituito da piccolissime unità, dove lavorano mediamente due persone, con fatturati e margini molto bassi che arrivano appena a coprire e garantire la gestione giornaliera dell’esercizio.

Numerose le dichiarazioni e le proteste raccolte in questi giorni dagli operatori di cui ho voluto farmi portavoce.

È necessario ripensare subito all'agenda ed intervenire urgentemente con un importante sostegno economico per aiutare coloro che sono esasperati dalla situazione di emergenza e dalla grave crisi che li ha colpiti. Serve inoltre un nuovo decreto urgente, per quanto concerne le attività del settore e il nostro territorio, che possa concedere ai saloni di riaprire in largo anticipo.

Basterà indicare loro le linee guida da seguire, per la riapertura in completa sicurezza dopo l’emergenza Coronavirus, che già comporterà importanti investimenti per adempiere alle misure, che almeno potranno essere compensate da un inizio di attività più celere, senza che si aspetti ancora un lungo e drammatico mese.

Resto in attesa, fiducioso, di un Suo positivo riscontro”.

LA RIFLESSIONE DEL SINDACO CLEMENTE MASTELLA. "Condivido in pieno l’appello del consigliere Antonio Puzio alla riapertura di parrucchieri, barbieri e saloni estetici con tutte le cautele del caso ma, com’è noto, non è prerogativa dei sindaci assumere una tale decisione bensì del Governo.

Posso assicurare che noi sindaci, sia singolarmente che come ANCI, stiamo spingendo sul Governo affinché si possa procedere prima del previsto (1° giugno) alla riapertura di queste attività.

Mi rendo conto delle enormi difficoltà che vivono in questo momento tali categorie a causa della prolungata chiusura. Tra l’altro, mi preme anche ricordare che siamo tutti molto affezionati a barbieri, parrucchieri e conduttori di saloni estetici in virtù del forte legame umano che si instaura con loro nel corso del tempo.

L’unica cosa che posso quindi assicurare è che, assieme ai colleghi dell’ANCI, continueremo a sollecitare il Governo affinché anticipi la riapertura di parrucchieri, barbieri e saloni estetici, ovviamente con le dovute cautele del caso.

Nello stesso tempo, però,  voglio ricordare a tutti che vedo in giro una certa rilassatezza inconciliabile con la cautela che il virus impone. Se si ferma la convalescenza il rischio della ricaduta è alto. Se si corre più del dovuto il rischio è di fermarsi, e magari di non riuscire neppure a camminare.

La Germania ha allentato la presa e sono già aumentati i contagi. Macron aveva annunciato la riapertura delle scuole ed, invece, le riaprirà a giugno. E intanto ha anche deciso di non far concludere il campionato di calcio.

La mia opinione a chi tira da una parte o dall’altra (aprire o ritardare) è che l’unico modo per salvare l’economia è quello di prendere tutte le misure necessarie a salvare il maggior numero possibile di vite umane. Riaprire quindi, ma evitando pericolose ricadute. Il numero dei contagiati è ancora alto, molto alto”.

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