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Rete Oltreconfine, centri di accoglienza nel Sannio tra luci e ombre: il dossier / VIDEO

In provincia di Benevento “risultano fino a giugno 1.220 richiedenti asilo. In arrivo altri 300 richiedenti a luglio”

Ben 23 pagine dettagliate dove emerge a chiare lettere la situazione predominata da luci e ombre dei centri di accoglienza del Sannio. 

Lo studio di Rete Oltreconfine fa emergere criticità. 

“Si sono riscontrati – dichiara Erminio Fonzo referente di Rete Oltreconfine - in molti casi problemi relativi al sovraffollamento di alcune strutture che risultano allocate in zone isolate e pertanto l’inclusione sociale dei richiedenti asilo si rivela impossibile; non mancano lamentale per la poca varietà dei pasti ma in nessun centro si sono riscontrate carenze gravi nella fornitura degli alimenti”.

“Risultano regolari le erogazioni del pocket money di 2.50 euro al giorno; ritardi e carenze si riscontrano nella fornitura invece di vestiti e di altri beni previsti dal contratto di appalto. E’ stato riscontrato  personale spesso poco esperto e non adeguatamente formato sebbene non manchino eccezioni significative… Molti richiedenti asilo non sono informati sul loro status e sulla procedura per il riconoscimento della protezione internazionale”.

C’è di più. “Dal punto di vista dell’integrazione economica, è noto – si legge nel dossier - che in base alla legge (decreto legislativo n. 142 del 18 agosto 2015) i richiedenti asilo hanno diritto a lavorare dopo due mesi di permanenza sul territorio. Nessun richiedente però ha un lavoro regolare.  Alcuni effettuano lavori saltuari, in genere sottopagati, ed è diffusa, soprattutto nel capoluogo l’abitudine di chiedere elemosine”.

Insomma al setaccio della Rete Oltreconfine tutte le strutture sannite che ospitano profughi. Uno studio con tanto di cifre ma anche proposte indirizzate alla prefettura e ai comuni: “… garantire maggiore puntualità nella consegna dei permessi di soggiorno; attivare uno sportello o numero verde per i richiedenti asilo; tener conto delle dimensioni e delle ubicazioni delle strutture nonché della mobilità  degli ospiti: attivare strumenti per l'inclusione socio culturale; favorire il dialogo interculturale e la comprensione dei fenomeni migratori anche mediante l’utilizzo della memoria dell’emigrazione italiana”.

Al monitoraggio hanno preso parte: Greta Capozzi, Davide Chiusolo, Federica De Nigris, Costanzo Di Gioia, Silvia Meoli, Gerardo Romei, Carol Ruggiero, Nicola Savoia, Giulia Tesauro.

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