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Sannio

Sequestro di persona, porto d'armi, rapina e spaccio: 3 arresti. In manette anche una donna



A seguito di attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, la Squadra Mobile della locale Questura e la Compagnia Carabinieri di Montesarchio hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare emesse dal Giudice per le Indagini preliminari presso il Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura, nei confronti di due uomini, un 27enne, condotto in carcere, ed un 33enne, sottoposto agli arresti domiciliari, nonché di una donna, di 34 anni e pure destinataria della misura cautelare della custodia in carcere, gravemente indiziati a vario titolo dei reati di sequestro di persona, porto d’armi, minacce, spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina per un importo complessivo di circa 30.000,00 euro, rapina, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e lesioni personali.

“In particolare, l’indagine – spiega il procuratore Aldo Policastro -  condotta dalla Squadra Mobile ha preso le mosse da una denuncia sporta da una donna venuta a conoscenza della perpetrazione dei reati di sequestro di persona in danno di altra persona e spaccio di sostanze stupefacenti, commessi a Bonea e Paolisi fino agli inizi del mese di Dicembre 2021. La persona offesa del denunciato sequestro, successivamente identificata in un giovane, riferiva alla Squadra Mobile che, in data 03.12.2021, due uomini, oggi destinatari della misura, lo avevano avvicinato nella Piazza Fontana di Bonea mentre sostava all’interno della propria autovettura e, puntandogli contro una pistola, lo avevano trasportato all’interno di un’abitazione al fine di interrogarlo, per alcune ore, insieme all’altra indagata, sulle ragioni per cui si trovasse in quei luoghi.

L’ascolto delle persone informate sui fatti, inoltre, consentiva di acquisire gravi indizi in ordine al coinvolgimento dell’indagata anche in plurimi episodi di cessione di sostanze stupefacenti del tipo cocaina perpetrati in Paolisi dal mese di Marzo 2020 fino al mese di Gennaio 2021 in  condotte di minaccia poste in essere per via telefonica ed in concorso tra la stessa donna ed l’indagato ventisettenne, legati da una relazione sentimentale, condotte sempre collegate alla frequentazione della cittadina di Bonea da parte della vittima del sequestro e di terze persone.

Sono tuttora in corso di accertamento le motivazioni sottese al sequestro e alla minacce perpetrate. 

Successivamente, dall’indagine condotta dalla Compagnia Carabinieri di Montesarchio per una rapina consumata presso un bar di Montesarchio, in data 27.12.2021, nel corso della quale venivano asportati denaro contante ed altra merce dal valore di oltre 3.000,00 euro, emergevano gravi indizi di colpevolezza nei confronti di uno degli uomini condotto in carcere in data odierna, attività investigativa che, in effetti, ha permesso persino di ritrovare l’arma utilizzata anche per il sequestro di persona avvenuto qualche settimana prima, rivelatasi una pistola a salve.

I militari dell’Arma, inoltre, erano riusciti a risalire all’autore della rapina, nonostante avesse agito con volto travisato, già dopo poche ore dalla commissione del fatto, ma, una volta rintracciato per le vie di Montesarchio, lo stesso si dava alla fuga a bordo della propria autovettura in un folle inseguimento, terminato in uno scontro frontale con un altro veicolo; mentre i Carabinieri soccorrevano l’altro utente della strada, il soggetto fuggiva a piedi, facendo perdere le proprie tracce, ma lasciando il veicolo sul posto, all’interno del quale, appunto, veniva ritrovata la suddetta pistola a salve che permetteva di acquisire ulteriori indizi per collegare l’uomo anche all’episodio del sequestro di persona avvenuto in Bonea.

Si acquisivano così i gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati per i reati contestati e le esigenze cautelari poste a base dell’ordinanza cautelare oggi eseguita. 

I provvedimenti oggi eseguiti sono misure cautelari personali, disposte in sede di indagini preliminari, avverso le quali sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari delle stesse sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva”.

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