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Shakespeare in teatro, i disabili a casa. La denuncia di Angsa Campania

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"Dopo qualche giorno di smarrimento, per una notizia tanto astrusa quanto incomprensibile, ci rendiamo conto che la decisione di chiudere il Centro per disabili, in gestione da anni da una cooperativa, é veramente il risultato NON di un disegno preordinato volto a tessere una rete concorrente di servizi (e che male ci sarebbe) ma, mi dispiace dirlo, solo di tanto “vuoto”. 

Ed oggi, con le Associazioni sul territorio, ci accorgiamo che esiste un evento al Teatro Romano di Benevento, il cui titolo non ripeto per non dare inutile pubblicità ad altro “vuoto”. 
Un evento organizzato dal CTS (chi  é questo sconosciuto?

Un oggetto vuoto come il suo sito internet), che raccoglie di qua e di là sforzi effettuati da genitori con forze “private” e privata “assistenza” . 

Non elenchiamo i problemi della città, nè le umane forze che in questi anni hanno invece investito sulla salute mentale, sulla disabilità intellettiva e sensoriale, sui figli inseriti in sport e lavorativamente, ma in un Comune che non ha servizi estivi per bambini disabili (educatori per campi estivi), in un Comune dove i bambini disabili non salgono sullo scuola bus, poichè non vi è un servizio di assistenza ed il povero autista è solo, in un Comune dove in attesa del futuro appalto si risparmia su qualche rateo di voucher in estate, in una scuola che a fatica sa trattenere i disabili a scuola a vantaggio delle semiresidenze sanitarie (luoghi comunque di segregazione), con annessa “pulmino-terapia” (poichè sono più lontani delle scuole, ovviamente)  un CTS che non aveva MAI organizzato un corso di formazione per autismo, fino a quando non è stata posta la questione dai genitori in una Città dove i “ poveri” vanno al Centro Accreditato per le terapie (in orari mattutini) e i “ricchi” vanno in terapia in centri privati in comodi orari pomeridiani, orbene, in un Comune ed una Scuola cone questa, ci sta veramente BENE una bella rappresentazione al Teatro Romano. Con frutta secca annessa, durante la rappresentazione.
Ed al mio amico carissimo di giochi e di infanzia, oltre i primi esperimenti teatrali, che sempre amó la sceneggiata napoletana, ricordo che Shakespeare non è da meno, rincorrendo come le fate della notte di San Giovanni i nostri attori il sogno di essere “disability friendly”.

Claudia Nicchiniello

Presidente Angsa Campania

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