Una pausa di una settimana, anzi due, considerata la sosta, giusto per riscaldare un po’ gli animi e rendere più entusiasmante il campionato. L’Avellino però è tornato immediatamente, e contemporaneamente, invece, è crollato il Perugia, che sembrava poter tenere il fiato sul collo ai biancoverdi fino alla fine. L’Avellino ritorna a più cinque sulla squadra prima inseguitrice e chiude virtualmente i sogni e le speranze delle altre compagini, esaltando quelli dei propri tifosi e mettendosi nella condizione di poter gestire con serenità i due impegni che restano da quei alla chiusura della stagione. Domenica prossima con il Catanzaro, per poi chiudere in casa con il Pisa. Rastelli, che aveva già bacchettato tutti quando, troppo presto, si era parlato di campionato finito, non vuole sentire pronunciare la parla cadette ria, ma in cuor suo sa bene che i risultati maturati ieri consegnano di fatto il destino nelle mani della sua squadra che a questo potrebbe solo gettare al vento la grande occasione della vittoria del campionato e dell’accesso diretto in serie B, considerato che dovrebbe perdere entrambe le ultime due gare e il Perugia dovrebbe vincerle. Insomma, anche con la dovuta scaramanzia, sembra proprio che stavolta i festeggiamenti possono cominciarsi quantomeno a pianificare. Venendo alla gara di ieri, l’Avellino contro l’Andria ha disputato un brutto primo tempo. Probabilmente la consapevolezza della difficoltà della gara e del momento in generale, costringevano la squadra ad avere un atteggiamento contratto, poco propositivo. Nonostante quando le squadre andavano al riposo, l’Avellino era quella che risultava vincente ai punti, mancava lo spunto decisivo, quello in grado di mutare le sorti di una partita per la quale la sensazione era che ci fosse bisogno di un episodio per sbloccare il risultato. L’occasione arrivava al 10’ della ripresa, quando Tartaglia commetteva fallo da ultimo uomo in area di rigore, e mettendo così i padroni di casa di usufruire di un calcio di rigore e di rimanere in campo in superiorità numerica. Castaldo dal dischetto non sbagliava e portava i lupi in vantaggio. La gara si metteva effettivamente in discesa, anche perché poco dopo il boato del Partenio annunciava che il Perugia era sotto a Viareggio. Ne traeva vantaggio la squadra di casa che in due minuti chiudeva la pratica, prima con De Angelis, che già virtualmente metteva un sigillo definitivo sul match, poi con Zigoni, che faceva definitivamente liberare la tensione ai tantissimi tifosi presenti al Partenio Lombardi. Gloria in pieno recupero anche per Zappacosta, che serviva il poker. C’era solo il tempo per la festa sotto la curva gremita. Squadra e tifosi a festeggiare insieme una vittoria che ha un sapore particolare e che può davvero significare tanto in chiave promozione. Domenica prossima tutti a Catanzaro, perché già in Calabria potrebbe essere il momento di far festa
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