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Basket, Avellino-Pesaro. La Scandone cerca il riscatto

Gara importantissima soprattutto per dimenticare in fretta la pessima prestazione offerta dalla squadra prima della pausa. Probabile l’impiego di Green, Vitucci sottolinea ancora una volta le difficoltà vissute dalla squadra in settimana.

Ritorna al PalaDelMauro la Sidigas Scandone Avellino dopo la pausa dell’All Star Game. I lupi, nel primo di tre impegni consecutivi sul parquet amico, affronteranno la Scavolini Siviglia dell’ex Luca Dalmonte. Il primo obiettivo per Green e compagni è dimenticare l’ultima prestazione di Casale. Coach Vitucci, nella consueta conferenza stampa di presentazione della partita batte proprio su questo punto, ben consapevole delle difficoltà degli allenamenti, dovute ad infortuni e defezioni. Il tecnico biancoverde ha detto di aspettarsi una reazione da parte dei suoi anche se quella passata è stata una settimana difficile. Green riprende solo nello scorcio finale di settimana, mentre Ferrara è ancora fuori, per cui l’allenamento in questa settimana non è stato continuo. Ci sono state difficoltà a giocare 5 contro 5, ma poiché la squadra proviene da una prestazione scadente c’è la legittima aspettativa di una reazione di carattere. “Voglio che i giocatori riprendano a giocare le partite fino alla fine, qualsiasi cosa accada, senza che nessuno si fermi o abbassi la testa”. E’ questo il  desiderio di Vitucci. Sicuramente la squadra avrà bisogno del sostegno di chi la segue con la solita partecipazione perché, pur consapevoli della difficoltà dell’incontro, gli uomini di Vitucci vogliono offrire una prova che sia di grande consistenza. L’avversario è sicuramente di valore: ha fisicità, due giocatori per ogni ruolo, ambizione e in trasferta gioca molto bene. La Scandone dovrà contrastare la loro fisicità rispetto alla propria, lavorare meglio a rimbalzo e in difesa che restano le chiavi principali. Green dovrebbe essere della partita anche se il problema all’alluce si è rivelato un po’ più noioso del previsto. Sicuramente Green non è il tipo di giocatore che perde la forma se sta fermo, ma il problema è che se si blocca qualsiasi giocatore, la squadra fa fatica a fare allenamenti di livello. Un pensiero, infine, va a Dean. “Senza di lui il nostro obiettivo si è ridimensionato molto – ammette Vitucci -. La sua volontà è quella di capire, quanto prima, quando la funzionalità dell’arto torna a posto. Lui sicuramente ha intenzione di tornare e di giocare, ma fino a che non si sbenda il polso non possiamo avere indicazioni precise”.

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