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Basket, l'Avellino punta in alto: si candida a diventare squadra protagonista

L’Avellino punta ai massimi livelli ed ha in mente di allestire una squadra vincente insieme a Frank Vitucci. La dichiarazione resa al mattino dal presidente della Scandone Sidigas Avellino, Sampietro, non lascia spazio a dubbi. L’anno prossimo a sedere sulla panca biancoverde ci sarà Vitucci e l’obiettivo sarà quello di ottenere risultati importanti.

Basket Avellino

In assenza di qualsivoglia comunicato da parte della società, quantomeno la Scandone Sidigas Avellino fa capolino, periodicamente, sulle colonne del Mattino. E da lì trapelano le poche notizie che inspiegabilmente, invece, un ufficio stampa solitamente sempre puntuale ed efficiente, sembra deciso a tacere e non divulgare. Il presidente sampietro ha di fatto gettato la maschera ed aperto ufficialmente la successione sulla panchina biancoverde. Quello che fino a ieri era un nome che sembrava uscito solo dalla testa e dalla penna dei giornalisti, diviene finalmente anche un nome pronunciato dai dirigenti irpini. Vitucci a breve verrà annunciato e presentato. Il primo luglio è arrivato, e tutte le formalità potranno essere svolte senza più alcun problema, compreso il passaggio di Frates da Milano e Varese, come trapelato nei giorni scorsi. Questo passaggio appare fondamentale nell’operazione, proprio per non lasciare scoperta la casella della formazione varesina nella successione a Frank Vitucci. Dalle parole di Sampietro si evince che quello che sta per decollare è un progetto ambizioso e che si vuole fare bene, tanto bene da ambire a diventare uno dei club più in vista dell’intera massima serie. Avellino tra le grandi, insomma, senza più fare alcun mistero della volontà del club biancoverde di inserirsi stabilmente tra le big del campionato italiano. Certamente tanto si era già intuito quando si era cominciato a fare il nome di Vitucci, che difficilmente avrebbe abbandonato una piazza prestigiosa come Varese, dopo aver riportato la squadra in Europa dopo un digiuno durato otto anni. Ma ora è tempo di tramutare in certezze tutti i discorsi fatti, compresa la sortita di sampietro, che ha anche colto lì’occasione per ringraziare il tecnico Pancotto, senza del quale oggi staremmo probabilmente a parlare di una società costretta a ripartire dalla serie inferiore. Se dunque Avellino oggi rincorre il sogno di allestire una squadra di livello è anche grazie al tecnico uscente, cui la società riconosce  meriti e qualità, ma ripartendo da altro, come spesso accade nel mondo dello sport.

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