Con grande orgoglio verso la semifinale scudetto. La Sidigas Avellino si prepara ad affrontare Venezia con la consapevolezza di incontrare una squadra che si è piazzata meglio in classifica e che si è aggiudicata quattro incontro sui quattro sinora disputati dalle due formazioni. Spirito di squadra, abnegazione, e interpretazione differente del tema tattico saranno gli elementi che la formazione biancoverde dovrà affrontare in maniera differente rispetto ai match precedenti. Avellino dovrà affrontare anche l’handicap del fattore campo, che gioca a favore di Venezia. Venezia è una squadra forte, molto profonda, con più giocatori in tutti i ruoli. Non esistono tatticismi per affrontare la squadra lagunare, che dispone di infinite possibilità di gestione tattica delle partite. La molteplicità delle soluzioni impone di affrontare ogni singola partita con gli accorgimenti che si riveleranno di volta in volta più opportuni. I biancoverdi devono ripartire dalla convinzione di aver disputato sempre delle buone partite contro Venezia, anche se in ogni singolo incontro è mancata la continuità per tutti i quaranta minuti. Ed è proprio questo fattore che bisognerà migliorare, disputando in pratica la classica partita perfetta. Evitare palle perse e limitare le ripartenze sarà un tema fondamentale. Gli errori banali andranno messi al bando, per concretizzare il gioco e non dare vantaggi agli avversari. La Sidigas recupererà Ragland, che però non ha ancora raggiunto il top in fase di allenamento. Lo stesso dicasi per Fesenko, che non è al cento per cento, ma che certamente sarà come sempre determinante nell’impatto con la gara. Di certo la fatica affrontata nei quarti contro Reggio Emilia lascerà spazio ad una maggiore tranquillità anche nelle rotazioni. Fondamentale sarà infine l’aspetto mentale, che dovrà risultare al top, soprattutto nella serie a sette gare. L’avventura ha dunque inizio. Domani sera il primo atto.
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