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Basket, la Scandone punta ad un finale di stagione emozionante

La squadra di Pancotto ha tradotto sul parquet tutte le richieste tattiche avanzate dall’allenatore, per una gara perfetta. Ora si guarda avanti con rinnovata fiducia e qualche rammarico per non avere intrapreso prima questa andatura vincente.

Basket Avellino

Dopo la sfortunata parentesi di Bologna, nel recupero della gara di campionato, è ritornata, tra le mura amiche, la ormai solita Sidigas Avellino. Un ritorno salutato con entusiasmo dopo aver affrontato tre trasferte consecutive. L’impegno del lunedì dopo Pasqua è stato di quelli di valore contro la Montepaschi Siena Campione d’Italia, per una gara che ha suscitato sempre un certo fascino, e che quest’anno ha rivestito, per risultato e qualità del gioco espresso, ancora di più significato per squadra e tifosi. Come aveva sottolineato Pancotto, che ha ribadito anche il concetto dopo aver incassato la posta in palio, quella contro Siena era una partita - evento, perché quando si incontra Siena si gioca contro la squadra mentalmente più forte degli ultimi anni. Avellino si è tolta lo sfizio di battere un team di Eurolega, di grande mentalità, con una base societaria solida, iniziata e costruita negli anni da Minucci. Superata una squadra fisica, lunga, con talento. Il risultato acquisito alla luce della forza degli avversari acquisisce ancora maggior valore, anche e soprattutto perché è arrivato dopo aver giocato quattro partite in 14 giorni, di cui le ultime tre in trasferta. Pancotto aveva chiesto ai suoi una partita determinata e i suoi giocatori lo hanno accontentato centrando in pieno l’obiettivo. Contro Siena è stata fondamentale la difesa, valore aggiunto della squadra. La fase difensiva è stata espressa con grande personalità e sicurezza, al contrario di quanto fatto nel primo tempo a Bologna. Centrato l’obiettivo di non permettere agli avversari di creare vantaggi dall’uno contro uno e dai pick and roll. In attacco migliorato il numero dei passaggi per mandare in difficoltà gli avversari ed attaccare. Ottime anche le esecuzioni, soprattutto dai tre punti, elemento fondamentale nell’economia della gara, soprattutto in apertura del terzo quarto. Fondamentale è stato anche il recupero di Lakovic, che a preso per mano la squadra e si è ancora una volta imposto come leader di un gruppo ritrovato.  E con un sorriso oggi si può anche recriminare sul fatto che, fosse iniziata prima la nuova fase della squadra biancoverde, a quest’ora si potrebbe addirittura puntare alla zona play off, che dalla distanza siderale alla quale si trovava, ora dista solo sei lunghezze. Quando alle volte si dice il lato incredibile dello sport.

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