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Basket, si allontana l'obiettivo Gentile: affare troppo difficile

Gentile, giocatore della Juve Caserta, è destinato ad una esperienza in club di prima fascia. Per la Scandone invece bisogna partire con un progetto pluriennale, che lanci pian piano la squadra in orbita. Progetto da affidare a Pancotto, e che si avvalga dell’ossatura della squadra che ha compiuto la scalata che è valsa la salvezza.

Basket Avellino

Uno degli obiettivi di mercato dell’Avellino è senza alcun dubbio, stando alle voci dei bene informati, Gentile, quel figlio d’arte  che a Caserta nella stagione appena archiviato ha fatto bene, anzi benissimo. Quello stesso giocatore che nella gara giocata ad Avellino, trascinò la sua squadra, la Juve Caserta, in una rimonta eccezionale, dalla quale derivò la vittoria, e che probabilmente innescò la miccia in casa Avellino. Quella sconfitta porta la sua firma, e sin da allora in molti avevano sognato un suo arrivo in biancoverde. La prima voce di mercato è stata relativa al suo nome. Ma sembra che l’affare sia veramente difficile. Gentile lascerà certamente Caserta, ma vuole il salto di qualità. L’obiettivo del forte giocatore è quello di una squadra che possa competere ad alto livello, magari anche per il titolo. Difficile, dunque, che sposi un progetto a lungo termine, come dovrebbe invece essere quello della Scandone. La società irpina sembra infatti orientata alla costruzione di un progetto solido, e non a bruciare le tappe, esperimento rivelatosi fallimentare in altre realtà. Le basi solide che si intendono costruire, come dichiarato sin dalla chiusura del campionato scorso da parte dei dirigenti, rappresentano la migliore dichiarazione di intenti, e il miglior programma da sottoscrivere nell’ottica del rilancio del club. Se dunque per gentile la pista è complicata, meno difficile appare la strada delle riconferme. Sembra che, seppure in assenza di notizie ufficiali in tal senso, la priorità assoluta del club irpino sia quella dei rinnovi contrattuali. Blindando i pezzi pregiati si darebbe seguito proprio a quell’idea di programmazione pluriennale, brucando una tappa, visto che il gruppo resterebbe nella sua ossatura lo stesso che ha già compiuto una mezza impresa nella passata stagione. A quel punto sarebbe però importante anche considerare la riconferma di Pancotto, ed anzi partire proprio da quest’ultima. E qui il discorso ritorna ad impantanarsi miseramente, perché attorno al rinnovo dell’allenatore scende il silenzio più totale, e, a questo punto, bisogna dire, imbarazzante. Nessuno spiraglio all’orizzonte. Sull’argomento allenatore bisogna vivere alla giornata.

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