Ritornare a lavorare con la giusta concentrazione è l’imperativo categorico per l’Avellino dopo la sconfitta di Bari. Un ko che ha lasciato tanti strascichi, ma che deve essere vissuto come un semplice incidente di percorso, visto che ora c’è da penare al derby con la Salernitana. La sconfitta maturata in Puglia ha il sapore della doppia beffa. Primo perché l’Avellino la difficile gara del San Nicola era riuscito a sbloccarla, passando in vantaggio grazie a Kresic. Secondo perché, dopo il fulmineo pareggio dei biancorossi, era arrivato un rigore ritenuto generoso dai calciatori dell’Avellino, che avevano protestato a lungo per la decisione del direttore di gara. Di fatto la sconfitta induce ad una riflessione, soprattutto per il primo gol subito dai biancoverdi dopo due minuti dal vantaggio. Perché sbloccare una partita e cercare di portarla a casa è imperativo categorico per chiunque, e cercare di metterci più testa che tecnica diventa un fattore fondamentale per fare di una squadra normale una grande squadra. L’Avellino avrebbe potuto e dovuto gestire meglio la rete del vantaggio, proprio perché, si sa, poi gli imprevisti sono dietro l’angolo. E l’imprevisto, nel caso di specie, è il calcio di rigore che è costato almeno un punto alla formazione irpina. Il Bari ha così frenato la corsa dei Lupi, che avevano sognato la vetta, sogno brevissimo, durato due soli minuti. Poi di nuovo tutti con i piedi per terra, ed a fine gara, la prospettiva di dover disputare un grande match al partenio Lombardi, terreno amico che sta consacrando l’Avellino come una delle squadre più prolifiche in casa. Contro la salernitana si preannuncia una gara ricca di emozioni e passione, anche sugli spalti, almeno a stare al dato secondo cui i biglietti per il settore ospiti sono stati bruciati in poche ore dalla messa in vendita. Testa alla prossima gara, dunque. Il ko di Bari deve essere archiviato in fretta tra quelle che vengono catalogate come giornate no.
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