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Calcio, la Curva Sud Avellino aderisce alla tessera del tifoso

Mentre continua a gonfie vele la campagna abbonamenti per la prossima stagione, la Curva Sud emette un comunicato che preannuncia una svolta storica: gli ultras sottoscriveranno la tessera del tifoso, strumento che avevano sempre fortemente avversato. “Non ha più senso continuare a dissentire dallo strumento dopo i fatti di Roma”, affermano. 

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Inversione di tendenza epocale tra le fila del tifo biancoverde. La Curva decide di aderire alla tessera del tifoso, dopo essere stata, sin dalla nascita dello strumento pensato per controllare i tifosi in trasferta ed operare un monitoraggio più attento alle dinamiche degli ultras, una delle curve più ostili allo strumento. L’inversione di tendenza è stata adottata con una dichiarazione ufficiale dei rappresentanti della curva, che hanno anche diramato un comunicato nel quale spiegano diffusamente la propria decisione. "Dopo anni di strenua lotta contro la tessera del tifoso, la Curva Sud Avellino prende atto che, dopo gli incresciosi episodi della Coppa Italia a Roma, la battaglia non ha più motivo di esistere – spiega la nota -. In particolare la Curva Sud evidenzia come a Roma, anziché focalizzarsi l’attenzione su quanto era accaduto, e che cioè vi era stato un episodio criminale, con gli spari nei confronti di un sostenitore partenopeo, Ciro Esposito, purtroppo deceduto qualche giorno fa, ci si era lanciati alla ricerca di un capro espiatorio, individuato nell’ormai noto Genny ‘A Carogna. “Questo significa che ogni libertà viene negata e sicuramente, a breve, avremo ulteriori normative vessatorie (come se non ne avessimo già tante !!!) nei confronti degli ultras – continuano i tifosi -. Fatti i calcoli alla mano e guardando al nostro orticello ci siamo resi conto che la nostra curva è anagraficamente giovane. Per crescere, maturare ed avere un’impronta ultras, ha bisogno di viaggiare. Non ci si inventa ultras. Le esperienze vere sono quelle che si fanno sul campo, macinando chilometri. Non smetteremo mai di contrastare tutte le leggi che non ci permettono di vivere liberamente la nostra passione, la nostra vita di curva secondo i nostri canoni”. In particolare, nel mirino degli ultras resta l’Art. 9 della legge 41 del 2007, che prevede una serie di divieti a carico di chi ha riportato condanne o provvedimenti di natura sanzionatoria, anche in relazione alle manifestazioni sportive. “Abbiamo atteso tantissimo tempo con la speranza che fosse rivisto questo strumento – spiegano proprio in relazione all’art. 9 -. Lo abbiamo combattuto con determinazione. Abbiamo anche provato ad aggirare l’ostacolo provando rischiose soluzioni alternative e pagando a caro prezzo. Siamo stanchi di rischiare! Nessuno può arrogarsi il diritto di condannarci. Siamo stati una delle prime curve ad iniziare la lotta – conclude il comunicato - e siamo fieri di essere una delle ultime a lasciare questo campo di battaglia". 

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