Si lavora sodo e in segreto. L’Avellino continua la preparazione in vista del match di Pescara, e continua a farlo rispettando la tabella di marcia e la modalità prescelta per questa delicata fase della stagione. Allenamenti tutti rigorosamente a porte chiuse, lontano da occhi indiscreti ma anche e soprattutto lontano dalle critiche e dalle tante chiacchiere che stanno travolgendo la squadra dopo la sconfitta nel derby. Un ko che ancora brucia e che dovrebbe trovare ricompensa nella prossima gara di campionato contro il Pescara. La squadra di Zeman non è proprio l’avversario ideale da incontrare in questo momento, ma sono gli scherzi di un calendario che alla decima giornata propone un match che è quasi un tabù per i biancoverdi. La tradizione calcistica di Pescara ed Avellino affonda le radici in sfide andate in scena mezzo secolo fa, e nel corso degli anni sono state molte le sfide tra abruzzesi e campani. Sfide spesso decisive, che hanno reso questa partita particolarmente sentita anche da parte delle tifoserie. Il bilancio dei lupi all’Adriatico non è però favorevole. A parte i numerosi pareggi, i lupi sono riusciti a vincere nella propria storia solo tre volte sul campo dei biancoazzurri, segno che evidentemente la compagine irpina soffre e non poco L’Adriatico. Il Pescara e l’Avellino arrivano al prossimo match con due obiettivi contrapposti, ma che conducono le due formazioni allo stesso obiettivo: la vittoria. Il Pescara dopo l’avvio roboante davanti ai propri tifosi, con il cinque a uno rifilato al Foggia, ha conquistato solo due pareggi e nell’ultima occasione un ko contro il Cittadella. Chiaro che il compito principale della formazione di Zeman è dare continuità al successo ottenuto in trasferta nell’ultimo turno. Per l’Avellino invece, l’obiettivo è evitare la terza sconfitta consecutiva e muovere la classifica, per evitare che il malessere generale che si respira attorno alla squadra possa ulteriormente amplificarsi.
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