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Chi l’ha detto che il calcio non è per donne? Ecco Carpisa Yamamay: impegno e passione

NAPOLI – Chi l’ha detto che il calcio non è uno sport per le donne? Certo, l’Italia è molto indietro rispetto ad altri paesi (basti pensare agli Stati Uniti, al Brasile, alla Germania) e il pallone rimane molto legato al mondo maschile, ma ci sono moltissime donne che tra mille difficoltà decidono di portare avanti la carriera di calciatrice. Si tratta di uno sport ‘minore’ come tanti lo considerano, si tratta di una disciplina alla quale non viene riconosciuto lo status professionistico, ma si tratta anche di uno sport in cui la passione, il sacrificio e l’impegno non mancano. Anzi, ne servono anche di più. Simbolo di tutto questo è sicuramente la Carpisa Yamamay Napoli Calcio Femminile che, come se non bastasse, deve fare i conti anche con la situazione di stallo relativa all’affidamento dello stadio Collana, suo campo di gioco e di allenamento. Un problema che non solo ha portato alcune giocatrici a scegliere altri club di categoria superiore, ma ha anche costretto la squadra ad un esilio forzato sul campo del Denza per le partite casalinghe. La voglia di andare avanti, però, non manca né al presidente Lello Carlino, né al nuovo tecnico Marco Mazziotti, né alle ragazze: e così ieri mattina, allo Snob in via Fornari, la squadra è stata presentata alla stampa; l’obiettivo è quello di classificarsi tra i primi posti in classifica, ma c’è anche la consapevolezza che la stagione non sarà semplice. Nell’occasione, la proprietà ha anche consegnato ad Antonella Leardi, per l’ASD “Ciro vive”, 25 kit da gioco completi, a testimonianza di un concreto impegno nel sociale.

Elisa Manacorda

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