Prove generali di impatto in trasferta, questo pomeriggio, per la Vis Ariano. Si gioca la gara di andata degli ottavi di finale della Coppa Italia Campania, contro il San Martino Valle Caudina. Mister Puzio affronta il suo recente passato, nel tentativo di provare a vincere non solo una partita, ma anche e soprattutto una sorta di maledizione che quest’anno aleggia attorno alla sua squadra: vincere la prima partita in trasferta, anche se solo in Coppa Italia. Domenica scorsa allo stadio Silvio Renzulli la soddisfazione di un successo netto e senza appelli aveva dato la stura ad una piccola e meritata festa per una posizione di classifica fattasi all’improvviso più rosea. Resta il numero zero nella casella delle trasferte vinte dai biancoazzurri. E la prova generale potrebbe arrivare proprio in Coppa Italia, oggi, contro il San Martino Valle Caudina, squadra che certamente non può essere considerata irresistibile. Ma non bisogna dimenticare che anche nel turno archiviato, quello dei sedicesimi, contro il Calpazio, l’Ariano era stato chiamato all’impresa casalinga per sovvertire un risultato negativo, addirittura uno zero a due, maturato all’andata. Ed allora resta questo l’obiettivo primario di Puzio, che probabilmente farà anche un sostanzioso turnover: tornare a casa con un bottino pieno più che altro per dimostrare che la squadra arianese può vincere anche lontano da casa. Inoltre, nella vittoria anelata contro il San Martino Valle Caudina, c’è la motivazione di essere l’unica squadra irpina ad essere rimasta in corsa per la competizione Tricolore. Dopo l’eliminazione di tutte le avellinesi, due delle quali, Eclanese e Bisaccese, proprio per mano della squadra sannita, l’Ariano vuole proseguire sino in fondo. Trovarsi tra le otto squadre che andranno al prossimo turno, con la prospettiva di affrontare una tra Scafatese e Cilento Santa Maria, a seconda di chi vincerà quest’altro ottavo di finale, è comunque una grande soddisfazione. Certamente quella di oggi non è una gara da ultima spiaggia, ma sicuramente può aumentare l’autostima in un gruppo che, nonostante gli enormi miglioramenti mostrati, sta ancora ricercando la propria completa identità.
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