Una giornata che difficilmente potrà essere dimenticata dai tifosi della Scandone. Apertasi con la spada di Damocle del termine ultimo per l’iscrizione al campionato di serie B, pena l’esclusione da qualsiasi competizione. Ma in tarda mattinata, non solo il silenzio della società continuava, ma arrivava anche la doccia gelata della notizia di un sequestro preventivo disposto sui beni della Sidigas. Congelato il patrimonio del patron e del gruppo proprietario della squadra di basket. Fine dei giochi. L’iscrizione che sarebbe stata completa con il versamento della somma di ventimila euro non veniva formalizzata. Di fatto veniva messa la parola fine alla storia settantenaria della Scandone. In serata però arrivava la svolta e la notizia assumeva il carattere di un vero e proprio tam tam. Il sindaco di Avellino Festa provvedeva a versare la somma necessaria per garantire l’iscrizione della Scandone al campionato di serie B. società salva dunque, almeno per il momento, e la speranza che torna a fare capolino nell’animo dei tifosi, che dal primo pomeriggio di ieri avevano letteralmente recitato il de profundis per la società ma anche per la propria passione sportiva. Il gesto del sindaco, che ha sborsato la somma personalmente, serve quantomeno a non far chiudere le porte del mondo del basket sulla città di Avellino. Certamente adesso bisognerà dare seguito a questa importante iniziativa personale del primo cittadino. Colpisce comunque un aspetto: nessun imprenditore si era fatto avanti per coprire la somma necessaria a non far scomparire la società. Nessuno si è reso protagonista di una iniziativa come quella del sindaco Festa. E questo deve far riflettere anche sugli scenari futuri. Chissà se qualcuno si farà avanti per ricominciare. Chissà se davvero ci sarà qualcuno in grado di far proseguire un sogno, che stava per tramutarsi in un incubo.
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