Nonostante tutto sia deciso, nel campionato di massima serie nessuno ci sta a lasciare per strada punti ed ambizioni. Così, anche in casa Scandone Sidigas Avellino questa regola non trova eccezione. Pancotto ancora una volta è stato chiaro sul punto: la sua squadra non dovrà mollare fino alla fine e racimolare quanti più punti possibile per chiudere degnamente una stagione che in molti hanno incorniciato e  considerato a ragione come una delle migliori degli ultimi anni. La formazione biancoverde giocherà in trasferta senza il consueto seguito di pubblico. Ad eccezione degli instancabili fedelissimi mancherà la cornice cui la squadra si è abituata. Non ci sarà infatti il pubblico delle grandi occasioni a Pesaro, ed anche questo sarà comprensibile in una gara che effettivamente non riserva grossi stimoli. Dovrà essere bravo Pancotto ad inculcarli alla squadra e i giocatori sul parquet a trovarli e recepirli dal proprio allenatore. Come già più volte detto, quello di domenica sarà il match nel quale si potrebbe registrare l’addio di Pancotto, come invece quello da cui potrebbe ripartire l’allenatore con un progetto di durata. La curiosità di questi giorni si è completamente spostata dalle vicende del parquet a quelle della compagine e soprattutto del suo allenatore. Prima della gara di domenica il tecnico non parlerà delle sue prospettive e dei suoi programmi. Molti credono che tutto dipenderà dalle sorti che avranno alcuni elementi cardine della squadra, attorno ai quali la società dovrebbe investire per il futuro, altrimenti potrebbero esserci problemi seri per l’allestimento di una squadra competitiva. L’allenatore anche su questo punto non si sbottona, e quindi bisognerà attendere la fine delle ostilità prima di comprendere l’indirizzo sul futuro. La società sembra comunque ben disposta a proseguire in quella svolta imposta da metà campionato in poi, quando il cammino della formazione irpina subì una decisa virata, tale da consentire di parlare oggi di programmazione di alto livello, laddove invece si era temuto di dovere ripartire dalla serie inferiore ed attendere tempi migliori per ritornare ai fasti di un tempo.