Perdere una gara in trasferta ci può stare. Perderla contro l’ultima in classifica, anche. Quello che non torna è la dimensione del risultato, un sonoro quattro a zero, e la modalità in cui lo stesso è maturato. In soli 45 minuti, dopo aver chiuso il primo tempo sullo zero a zero. In casa Vis Ariano è tempo di interrogativi seri. La linea dura scelta dalla società nei confronti di chi evidentemente era stato ritenuto tra i principali responsabili dl momento negativo della squadra non ha sortito effetto, con la conseguente considerazione che, evidentemente, i problemi in casa Ariano sono altri. Si diceva che ora la società deve seriamente interrogarsi su quanto sta realmente accadendo. La terza sconfitta consecutiva rappresenta una beffa, ma anche una dura lezione per una squadra che nelle tre ultime gare perse ha incassato la bellezza di dieci gol. Difesa colabrodo, viene subito da penare. Ma chiunque mastichi solo saltuariamente calcio giocato, sa bene che i problemi di una difesa nascono spesso dal difetto di comunicazione tra i reparti, da una scarsa amalgama, dalla frantumazione della squadra i tronconi a comparti stagni. In altre parole, alla Vis sembra mancare l’ossatura di una squadra intesa come gruppo coeso e in grado di muoversi compatto. La minirivoluzione ha prodotto il risultato dei mandare in confusione uno spogliatoio che evidentemente comincia ad essere, se non spaccato, quantomeno insicuro. Quando le soluzioni vengono cercate nella squadra, nella rosa, con epurazioni e rimedi drastici, il rischio è proprio quello di generare timori eccessivi in chi sa di potere da un momento all’altro rimetterci la pelle. Ed è per questo che, spesso, in tale ottica, il rimedio è peggiore del male, e, per citare lo scrittore Maurizio De Giovanni, spesso al rimedio non c’è rimedio. Quindi: attenzione ora ai passi successivi. Perché se è vero che l’allenatore Del Vecchio appare blindato, è anche vero che continuare con la politica del pugno di ferro potrebbe non essere la scelta più adeguata, soprattutto in considerazione della presenza di tanti giovanissimi che più degli altri sarebbero costretti a convivere con due timori: quello di non riuscire a conquistare il risultato, e l’altro di potersi trovare coinvolti in una epurazione che ha già preso le mosse dopo la sconfitta interna contro la Libertas Stabia. Certo non aiuta neanche il momento particolarmente sfortunato di una squadra alle prese con una serie di infortuni e squalifiche. Ma è giunto il tempo di suonare la carica e rimettersi presto in carreggiata. Finisse oggi il campionato l’Ariano sarebbe nei play out. Bisogna invertire subito la rotta.
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